Amore in ufficio: 8 su 10 flirtano (e oltre la metà lascerebbe il lavoro per passione!)

Amore in ufficio: ecco come la passione tra colleghi sta rivoluzionando i rapporti di lavoro secondo il nuovo sondaggio pubblicato da Zety®. Dalle avventure clandestine alle storie che portano all’altare, scopri le statistiche più sorprendenti e le conseguenze (piccanti e non) di questi flirt nati tra scrivanie, chat aziendali e videocall.

Diciamolo chiaramente: passiamo più tempo in ufficio che a casa, e non sorprende che Cupido a volte si presenti in tailleur e cravatta, munito di cartellino aziendale invece che di arco e frecce. Un caffè alle macchinette, un sorriso malizioso al distributore dell’acqua frizzante, uno scambio di battute nella chat di lavoro… ed ecco che in men che non si dica ci troviamo a programmare trasferte di lavoro in coppia o a sognare di chiudere i nostri file Excel insieme, sotto un cielo stellato di monitor in stand-by. Se l’idea vi stuzzica, sappiate che non siete soli: secondo un nuovo rapporto pubblicato da Zety®, un servizio di carriera che aiuta le persone a migliorare CV e lettere di presentazione, le relazioni d’ufficio sono un vero e proprio terreno di conquista. E no, non è solo questione di “Piacere, sono Mario del reparto contabilità”: i dati parlano chiaro.

Il sondaggio, condotto su oltre 1.000 dipendenti, fa cadere una pioggia di cuoricini (e di qualche conflitto) su scrivanie, sale riunioni e chat aziendali. Il 57% dei lavoratori ha dichiarato che, se dovesse scegliere, preferirebbe abbandonare il proprio lavoro piuttosto che rinunciare a una relazione nata sul posto di lavoro. In altre parole, meglio disoccupati ma innamorati, piuttosto che impiegati con il cuore spezzato (e magari una pianta di ficus per confidente nei momenti di sconforto).

Non vi basta? Allora sappiate che 8 dipendenti su 10 hanno già vissuto almeno una storia romantica, un flirt o un incontro intimo con qualcuno in ufficio. Qualcuno, in verità, ne ha vissuti anche più di uno: il 56% non si è accontentato di una sola esperienza. E, udite udite, a giocare il ruolo di cupido aziendale sembrano essere sempre meno gli sguardi languidi nella sala mensa e sempre più i social network e le app di messaggistica. Lavoro da remoto, chiacchierate su Teams a tarda sera, piattaforme di videochiamata: l’ambiente di lavoro si fa sempre più “virtuale” e, a quanto pare, pure più “romantico”. L’84% di chi lavora in smart working racconta di aver avuto una relazione con un collega, mentre chi va in ufficio si ferma al 75%. E se pensate che la webcam spenta o la giacca elegante sopra i pantaloni del pigiama possano frenare l’attrazione, vi sbagliate di grosso!

Non si tratta, però, soltanto di romantiche storie d’amore stile commedia americana: spesso è lo stesso manager che si cala nel ruolo del principe o della principessa, e viceversa. Il 41% degli intervistati, infatti, ha confessato di essersi invaghito/a del proprio superiore. Ciò si traduce in cene di “lavoro” un po’ più lunghe del solito, nel fastidioso senso di colpa se si mischia “business” e “piacere” (non sempre piacevole per l’azienda), ma anche nel classico pettegolezzo da corridoio, che si diffonde più velocemente di un’e-mail partita per sbaglio a tutta la mailing list.

E, a proposito di aziende, come reagiscono di fronte a queste “relazioni pericolose”? Secondo il sondaggio, il 92% dei lavoratori ammette che la propria storia violava qualche regola aziendale. In molti casi, parliamo di codici etici e policy che sconsigliano – o vietano espressamente – le tresche amorose in ufficio, specialmente quando coinvolgono capi e subordinati. Eppure, la maggior parte dei dipendenti ritiene che le aziende dovrebbero vietare sia le relazioni tra colleghi (91%) sia quelle tra superiori e subordinati (89%). Insomma, un bel paradosso: tutti (o quasi) si buttano in una storia d’amore sul posto di lavoro, ma vorrebbero anche che esistessero regole più severe. Sarà la sindrome del “non lo faccio più, lo prometto”, peccato che poi, davanti a un bel sorriso e un invito a cena, molte buone intenzioni si sciolgano come neve al sole.

Non è tutto rose e fiori, però. L’88% ha assistito a conflitti e problemi legati a flirt e storie d’ufficio, e per il 34% si parla addirittura di ritorsioni. Può capitare che la vita privata e quella professionale si mescolino in modo tossico, minando l’equilibrio (33%) e il senso di appartenenza sul posto di lavoro (30%). E attenzione: qui non si parla solo di qualche musi lungo alla macchinetta del caffè. Il 29% degli intervistati ha ammesso di aver lasciato il proprio lavoro a causa di una relazione e il 22% è stato addirittura licenziato. A volte la passione costa cara, e non basta un pacchetto di fazzoletti per asciugare le lacrime se tutto va a rotoli.

Eppure, in questa giungla di sentimenti, scatta anche la scintilla di un lieto fine. Un dipendente su 4 ha trovato l’amore vero e ha deciso di coronare il sogno con un matrimonio (magari con partecipazioni che richiamano la divisa aziendale, chi può dirlo?). Inoltre, secondo i dati, le relazioni in ufficio migliorano la soddisfazione lavorativa (38%), la produttività (35%) e l’equilibrio tra vita personale e professionale (35%). Certo, ci sono anche i casi meno limpidi: il 29% ha ricevuto trattamenti di favore e il 27% si è beccato una promozione grazie a qualche “sprint” sotto la scrivania. Ma chissà, forse erano tutti meritati incrementi di stipendio, e il gossip ha fatto il resto.

L’aspetto interessante è il gap tra ciò che dice la policy aziendale e ciò che accade davvero. L’88% dei dipendenti sostiene che bisognerebbe avvisare le Risorse Umane di un legame sentimentale nato tra scrivanie, ma solo il 40% lo fa davvero. Sarà perché sappiamo benissimo che poi iniziano domande, pettegolezzi e la sensazione di venire osservati in mensa come cavie in un esperimento. Fatto sta che un lavoratore su 10 dichiara di non avere proprio alcuna linea guida aziendale su cui basarsi: naviga a vista, sperando che Cupido non lo metta nei guai.

Che dire, dunque, di tutto questo turbinio di passione? Per Dominika Kowalska, CPRW ed esperta di carriera presso Zety, la conclusione è che “le relazioni amorose sul lavoro sono ormai una realtà inevitabile negli ambienti professionali moderni”. E in effetti, le storie di colleghi che finiscono per scriversi “Ti amo” nella chat interna dell’ufficio o per scambiarsi sguardi infuocati durante la pausa pranzo non sembrano destinate a scomparire, anzi. Forse la soluzione è trovare un equilibrio tra amore e professionalità, con politiche chiare, più trasparenza e soprattutto più empatia. Perché, in fondo, anche se la passione scoppia tra le scrivanie, un po’ di buon senso nel gestire la questione non dovrebbe mai mancare.

Se volete saperne di più e siete curiosi di scoprire tutti i dettagli – magari per evitare di cadere nelle stesse trappole o, perché no, per trovare ispirazione per la prossima avventura romantica – vi basta visitare il sito di Zety (https://zety.it/blog/relazioni-amorose-sul-lavoro). Lì troverete il rapporto completo, i dati, le statistiche e forse anche qualche spunto per capire se il vostro nuovo collega di progetto potrebbe rivelarsi il partner perfetto. In fondo, tra documenti da revisionare e riunioni interminabili, un bacio rubato in ufficio ha sempre il suo fascino. E chi lo sa, magari – con un pizzico di fortuna – potreste anche diventare parte di quel 25% che ha trovato l’anima gemella proprio dietro la scrivania. Buon lavoro… e buon amore!