Le emissioni di Metano della centrale TAP a Melendugno: una questione aperta

La centrale del gasdotto Trans Adriatic Pipeline (TAP) a Melendugno, in Puglia, è al centro di un acceso dibattito riguardante le emissioni di metano nell’atmosfera. Nonostante le promesse di sostenibilità e sicurezza ambientale da parte dei responsabili del progetto, è emerso che la centrale potrebbe operare senza i necessari permessi per le emissioni in atmosfera.

Il metano è un potente gas serra, con un impatto sul riscaldamento globale significativamente superiore a quello dell’anidride carbonica nel breve termine. L’assenza di autorizzazioni per le emissioni solleva preoccupazioni non solo riguardo alla conformità legale dell’impianto, ma anche alle potenziali conseguenze ambientali e sanitarie per le comunità locali.

Le organizzazioni ambientaliste e i residenti di Melendugno hanno espresso forte preoccupazione per la mancanza di trasparenza e per il possibile rischio di contaminazione dell’aria. Hanno richiesto interventi immediati da parte delle autorità competenti per verificare la situazione e garantire che l’impianto operi nel rispetto delle normative vigenti.

La questione evidenzia la necessità di un controllo più rigoroso sulle infrastrutture energetiche e sulle loro implicazioni ambientali. In un’epoca in cui la lotta al cambiamento climatico è una priorità globale, è fondamentale assicurarsi che progetti di tale portata non compromettano gli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra.

Le autorità locali e nazionali sono chiamate a intervenire per chiarire la situazione e adottare le misure necessarie per proteggere l’ambiente e la salute dei cittadini. Nel frattempo, la comunità di Melendugno continua a vigilare, determinata a difendere il proprio territorio e a promuovere uno sviluppo sostenibile.

Fonte: https://irpimedia.irpi.eu/specialecop29-metano-melendugno-tap/