Il Consiglio Comunale approva, di nuovo, delibera NOTAP. Il video del Consiglio

1 dicembre 2014 – Il Consiglio comunale, nella sua ultima riunione, la numero 22, ha espresso, di nuovo, la sua contrarietà a TAP, al progetto del metanodotto che dovrebbe portare il gas dell’Azerbaijan in Europa. Il Consiglio Comunale ha votato, di nuovo, all’unanimità per dire no al progetto, e dare il massimo del sostegno al Sindaco Marco Potì che mercoledì 3 dicembre prossimo si recherà a Roma alla Conferenza dei servizi indetta al Ministero dello Sviluppo Economico.gasdotto taiwan In poco meno di due ore l’assessore Flavia Casciaro ha voluto chiarire che il gasdotto il TAP è assolutamente inidoneo nel punto di approdo perchè ricadente in una zona poco antropizzata, con presenza di spiagge, dune e falesie calcarenitiche alquanto fragili, folta macchia mediterranea e pineta, presenza di tartarughe “caretta caretta” con numerosi accertamenti di nidificazioni presso gli arenili circostanti la località “San Basilio”; l’approdo TAP è inidoneo a San Foca per la presenza di contesti ambientali oggetto di tutela ai sensi del nuovo PPTR adottato (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) ed in particolare: territori costieri, aree di notevole interesse pubblico, cordoni dunali, boschi, aree di rispetto di boschi, vincolo idrogeologico, strade a valenza paesaggistica, prati e pascoli naturali che, in caso di realizzazione del gasdotto, verrebbero irrimediabilmente compromessi in varia misura; difatti le NNTTAA del PPTR non ammettono espressamente per questi contesti ambientali la realizzazione di gasdotti e infine perché l’approdo insisterebbe a poca distanza da alcuni siti di interesse naturalistico e storicoarcheologico di riconosciuta valenza, e più precisamente la Riserva naturale delle “Cesine”, il parco Archeologico di Roca Vecchia e le aree SIC di Torre dell’Orso. Ma non solo l’approdo suscita non poche perplessità. Anche il luogo destinato ad ospitare la centrale di depressurizzazione è assolutamente inidoneo in quanto in quanto posto a brevissima distanza dai comuni Melendugno, Vernole, Calimera, Castri di Lecce, con circa 30.000 abitanti insediati stabilmente, e più precisamente in assoluta adiacenza al centro abitato di Melendugno (che conta circa 7.000 residenti); che il PRT per essere alimentato richiederebbe una quantità di energia elettrica fino a 20 megawatt circa, l’impianto  richiede un’elevata fornitura d’acqua necessaria al PRT per ridurre la pressione del gas in arrivo dal gasdotto, al fine di adeguarla alla pressione della rete nazionale. L’area in progetto, peraltro, è posta al di fuori di una zona industriale, priva di qualsiasi sovrastruttura atta alla realizzazione e funzionamento dell’opera (strade, illuminazione, parcheggi, area di manovra, ecc.).

La redazione

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