Rischio GAP? Gambling Commission e StarVegas implementano nuove funzioni

La Gambling Commission britannica, da qualche tempo, sta sperimentando nuovi metodi per rendere il gioco maggiormente equo e sicuro per i consumatori. In un contesto dove si inseriscono e si inseriranno in futuro seminari di co-creazione ospitati e voluti dalla stessa Commissione.

Il primo seminario di co-creazione, voluto per esaminare i messaggi di gioco inviati agli utenti a basso e moderato rischio, dove hanno preso parte oltre ai tre esperti della Commissione, anche dodici rappresentanti di diversi operatori e circa dodici consumatori, ha visto l’impiego di vari metodi e strumenti innovativi basati su algoritmi e Big Data. Un passo in avanti per l’industria e per la nazione in un contesto comunque complesso. Successivamente, visto l’esito del primo test, la Gambling Commission ha realizzato un nuovo seminario di co-creazione incentrato sull’uso dei dati nell’identificazione dei potenziali danni ai consumatori. Nell’occasione il team Insight dell’associazione inglese ha riunito tutti gli interessanti del settore per condividere le migliori pratiche e usi per l’utilizzo di dati nell’identificazione di un determinato danno.

Gli analisti responsabili dell’elaborazione di set di dati pertinenti hanno condiviso pratiche esistenti, compresi i set di dati e algoritmi attualmente in uso, analizzando opportunità per rafforzare le misure di protezione dei giocatori mediante la collaborazione del settore. Nel workshop gli esperti si sono confrontati sulla progettazione, gestione, valutazione dei dati, affrontando inoltre discussioni sulle innumerevoli sfide associate e le opportunità nei big data, sistemi di dati, qualità dei dati, gestione di operazioni e ricerca accademica.

Durante le discussioni di gruppo abbiamo valutato i pro e i contro dei canali tradizionali rispetto alle soluzioni digitali quando si comunicavano messaggi di gioco più sicuri o si effettuavano interazioni con i clienti. Il gruppo ha preso in considerazione l’efficacia della messaggistica pop-up, delle comunicazioni su misura e dell’autovalutazione del consumatore e il potenziale impatto dei viaggi dei clienti progettato tenendo presente la gestione del rischio”, ha chiarito Sonia Wasowska, senior manager dell’Insight team.

Molte delle soluzioni digitale testate dalla Gambling Commission sono adottate da diversi operatori di gioco che operano nel mercato italiano. Tali strumenti rientrano nelle misure di gioco responsabile adottate dalle piattaforme di casinò online per la tutela dei consumatori. A ciò si aggiunge il rapporto di collaborazione diretta con alcune associazioni di settore per la cura e contrasto del gioco patologico. Tra i primi ad attivare questa partnership annoveriamo l’operatore StarVegas Casinò, che basa la protezione dei giocatori attraverso un monitoraggio costante degli utenti, l’invio di dove messaggi durante le sessioni di gioco e la possibilità di eseguire un test di autovalutazione per valutare il grado di dipendenza al gioco. Un approccio praticamente analogo a quello adotta dalla Gambling Commission

Un altro aspetto considerato dal team di analisti inglesi ha riguardato l’importanza di un approccio guidato dalla valutazione nell’uso degli algoritmi, su cui la Wasowska ha specificato che quest’ultimi possono supportare l’elaborazione di elevati volumi di dati. Nonostante ciò, considerando la natura dei modelli predittivi, i dataset più semplici restano ancora rilevanti nell’identificazione di danni potenziali.

Il gruppo di lavoro nel seminario è arrivato alla conclusione che, al posto di cercare il prodotto finito, dovrebbe darsi maggior rilevanza alla continuità, all’affinamento continuo e all’integrazione di vari set di dati nelle suite di reporting. Il successo di questo processo inoltre ha grande dipendenza dalla cooperazione tra i team operativi che utilizzano i report per il controllo dell’attività di account e dei dati analisti. L’aumento degli investimenti per i team di compliance e risk operations è stato evidente. Le sfide per la formazione del personale e l’affidamento sulle persone per comprendere l’impatto che possono avere sui consumatori restano l’obiettivo principale e chiave dei manager, come riconosciuto dagli stessi operatori.

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