Il compact disc: quante tracce hanno accompagnato la nostra vita

Nel corso della storia, le collezioni di musica hanno subito cambiamenti piuttosto radicali, dal vinile alle 8 tracce, alle cassette, ai CD, ai lettori MP3 e ai nostri telefoni. Probabilmente uno dei più grandi cambiamenti avvenuti nel mondo della musica è stato il CD, e un’icona di questo cambiamento è stato il lettore CD. Non appena è entrato in scena, le musicassette si sono avviate a diventare un ricordo del passato: i CD hanno presto sostituito le scomode cassette e sono arrivati pieni di funzioni speciali e di più musica di quanta ne potesse contenere una cassetta!

Storia del lettore CD

Vi ricordate cosa significa lettore CD? Noi sì! Si tratta di Compact Disc, una delle soluzioni di memorizzazione più innovative mai create. Un disco di plastica spesso 1,2 centimetri con una spirale di dati così stretta da causare una rifrazione ottica all’osservatore, creando un arcobaleno che, per noi, è rappresentativo dell’incredibile varietà di suoni che possono essere racchiusi al suo interno.

Nel 1982 arrivò il lettore CD, prodotto da Sony e destinato a cambiare radicalmente il consumo dei media da parte del pubblico, in particolare dell’audio. Il prezzo, tuttavia, era tutt’altro che alla portata di tutti. I primi lettori costavano intorno ai due milioni di vecchie lire e i CD costavano 50mila lire. Ma si sapeva che non sarebbe durata e i prezzi sarebbero scesi. E così fu, i prezzi scesero di pari passo con il miglioramento della tecnologia e nel 1985 i Dire Straits pubblicarono il CD Brothers in Arms, che divenne subito il primo a vendere oltre un milione di copie. Il lettore CD era ufficialmente qui per restare. Nel 1996 un lettore CD per computer mi costò 180mila lire.

Sebbene all’epoca si pensasse che i CD avrebbero ovviamente sostituito le musicassette, nessuno avrebbe potuto prevedere che sarebbero stati anche la soluzione che i tecnofili stavano cercando per rimpiazzare i delicati floppy disc utilizzati nell’informatica. Era più veloce, più duraturo e in grado di contenere una quantità di dati di gran lunga superiore a quella dei precedenti formati di memorizzazione: era il futuro dell’informatica.

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