È andato in scena il 18 marzo scorso un consiglio comunale un po’ particolare a Melendugno: particolare perché caratterizzato dall’assenza dell’opposizione che ha infatti deciso di disertare l’aula, nonostante avesse partecipato attivamente ai lavori preparatori della commissione consiliare. Naturalmente c’è chi ha parlato subito di mancanza di responsabilità istituzionale e rispetto per il ruolo istituzionale. Tuttavia, vale la pena riflettere un momento: la democrazia non è fatta soltanto di presenze ordinate e di silenzioso rispetto delle formalità.
Ricordiamo che lo scorso 27 febbraio nell’aula consiliare era dovuta intervenire addirittura la forza pubblica per allontanare un consigliere di opposizione, ritenuto troppo “vivace” nel portare avanti le sue ragioni. Forse, però, è importante ricordare che il compito principale di una minoranza è proprio quello di opporsi, di sollevare questioni critiche, anche se talvolta con gesti che possono sembrare poco comprensibili o provocatori.
Il consiglio comunale non è solo l’organo che amministra Melendugno: è anche lo spazio del confronto, delle discussioni e talvolta anche di proteste civili. Altrimenti, quale ruolo resterebbe all’opposizione? Quello di approvare sempre tutto senza obiettare? È certamente vero che non presentarsi può essere visto come una mancanza di rispetto verso i cittadini. Ma, altrettanto, può esserlo anche non ascoltare sufficientemente le ragioni di una parte minoritaria del consiglio. La democrazia funziona quando c’è dibattito, anche acceso, purché rimanga entro i limiti della correttezza. E poi non possiamo dimenticare che ogni tanto i ruoli si invertono e chi è opposizione oggi magari ieri si sarebbe scandalizzato come chi è oggi in maggioranza. Allora forse sarebbe utile chiedersi il perché di certe scelte. Perché a volte l’unico modo per attirare davvero attenzione è proprio quello di fare un passo indietro e lasciare vuoti i propri posti.
Il video del consiglio lo potete vedere di seguito
