Il secolo scorso a Borgagne un maiale “pagava” la festa di Sant’Antonio

Ci fu un tempo in cui i cittadini di Borgagne allevavano, collettivamente un maialino che grufolava tranquillo nelle vie del piccolo borgo spazzolando qualsiasi tipo di cibo che gli abitanti donavano al porcellino. Mio padre mi racconta che il mammifero rosa veniva acquistato in fiera a novembre e macellato  l’anno successivo in occasione della festa di Sant’Antonio da Padova.

La carne derivata dalla macellazione, considerato poi che del maiale non si butta via niente, era acquistata  dagli stessi borgagnesi che l’avevano amorevolmente accudito dandogli da mangiare per fargli raggiungere il “peso forma”. Il denaro raccolto veniva utilizzato per pagare la festa del Santo Patrono del paese.

Sant’Antonio è protettore degli animali domestici e del bestiame, del lavoro contadino e dei mestieri affini tra cui il macellaio. La tradizione del maiale di Borgagne è andata infine scemando per tutte una serie di ovvie ragioni non ultime quelle sanitarie. Ma lui ricorda che tale pratica veniva  svolta negli anni ’50 del secolo scorso.

Non era inusuale che un po’ ovunque ci fosse la tradizione di allevare degli animali di comunità e regalare poi la carne a chi non se la poteva permettere o devolvere il ricavato per una festa religiosa.

E tu che stai leggendo fatti raccontare qualcosa da tuo padre/madre/nonno/nonna e condividilo con noi.

Francesco Cappello

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