Dittatura in Italia o è solo ignoranza e presappochismo

Dallo scoppio della pandemia un sostantivo femminile è tornato alla ribalta: dittatura. C’è o non c’è la dittatura in Italia? Ai posteri l’ardua sentenza. La gestione dell’emergenza pandemica ci ha condotto verso un regime di dittatura sanitaria o chi si riempie la bocca con questo termine lo fa solo per propri scopi?

Che cos’è la dittatura

Noi nel nostro piccolo vogliamo rispondere a questa domanda. Siamo in dittatura e se sì com’è stato possibile cedere i nostri diritti costituzionali ed inviolabili ad un manipolo di uomini in nome di una supposta emergenza sanitaria?

La dittatura è quando un uomo solo, o un gruppo di persone, instaura con violenza un regime dittatoriale e autoritario. Dittatoriale significa che nessuna voce fuori dal coro è possibile. Mentre autoritario significa che l’autorità costituita in nome del potere di cui sopra ti entra in casa, ti preleva e ti relega in una struttura detentiva dove generalmente si viene torturati e seviziati. Da tali strutture si può uscire solo in due modi: o fortemente provati e con le ossa rotte e/o con vistosi ecchimosi o morti. Nel secondo caso o si viene fucilati, impiccati o gettati da un elicottero per supposti reati contro lo Stato tra cui non ultimo aver tradito la Patria.

Per fare un esempio spicciolo basti pensare che in Italia il regime dittatoriale fascista entrò in vigore il 3 gennaio 1925 dopo il discorso di Mussolini alle Camere all’indomani del delitto Matteotti. Da quel momento in poi ogni critica contro il potere costituito fu soppresso e nessuno poté nemmeno proferire mezza parola contro il Duce e i suoi gerarchi e/o accoliti.

Chi osava pronunciare una leggera critica veniva spedito al confino (per fiaccarlo nello spirito). I più intraprendenti venivano uccisi e i più coraggiosi lasciavano il Paese prendendo la via dell’esilio. I più si rifugiarono in Francia dove alcune volte venivano comunque raggiunti dalla polizia segreta fascista che completava l’opera di “convincimento” alla causa.

Esempio più recente è stato il regime dittatoriale in Argentina, o il regime dei colonnelli in Grecia dove migliaia di oppositori al regime costituito furono arrestati con le accuse più varie e mai più fecero ritorno alle loro case, ai loro affetti e ai loro cari.

Alla luce di questi 3 esempi possiamo affermare che viga la dittatura in Italia?

No, l’Italia vive una profonda trasformazione proprio grazie alla pandemia da Sars-CoV-2 e se riuscirà a non eccedere con le stronzate riuscirà, prima o poi, a uscirne solo con le ossa rotte.

Per creare un  regime dittatoriale è necessario che potere economico, militare, giudiziario e mediatico siano allineati sullo stesso binario. È vero ci sono alcune stranezze che ogni giorno ci fanno dubitare di vivere in un paese normale ma sono solo eccentricità dettate da presappochismo e da profonda ignoranza che abita nel governo e intorno a noi. Alcune fesserie sono date dal fatto che alcuni nostri rappresentanti si sentano talmente casta che dimenticano che il potere appartiene al popolo. Un esempio su tutti è essersi dimenticati di estendere l’obbligatorietà del Green Pass all’interno del Parlamento salvo poi, solo dopo le polemiche, correggere il tiro e richiederlo anche ai deputati che entrano in Transatlantico.

A proposito di Green Pass

Perché allora alcuni parlano di dittatura sanitaria? Semplicemente perché sono suffragati proprio dall’esempio del Green Pass esteso come obbligo per andare a lavorare.

Il GP nella legislazione europea non esiste nel modello italiano. I nostri colleghi europei questo passaporto vaccinale lo hanno inteso esclusivamente come un mezzo (più o meno sicuro) per riprendere a viaggiare in una più o meno supposta sicurezza. Invece il legislatore italiano per costringere tutti a vaccinarsi, nonostante il vaccino non può essere obbligatorio perché ancora in fase sperimentale, ha esteso il certificato verde a tutti i lavoratori, pubblici e privati, e in tutti i luoghi al chiuso e anche in qualche luogo all’aperto.

Questa “stranezza”, chiamiamola così, a molti ha fatto storcere le labbra facendo pronunciare il termine Dittatura. Ma non è dittatura è solo stupidità e profonda ignoranza perché è passato il messaggio che chi fa il vaccino è immortale e immune e chi invece preferisce non farlo, scegliendo i tamponi, è un coglione buono solo per le terapie intensive e i cimiteri.

Chi fa il vaccino non è detto che non si ammali ma ha il Green Pass libero di infettare chiunque e ovunque mentre chi fa il tampone è sicuramente libero da Covid-19.

Non ci sentiamo, quindi, di affermare che in Italia viga un regime dittatoriale ma questo modo di fare ci fa pensare che siamo governati solo da moneycratici. Anche perchè qualsiasi stronzata abbiamo in testa basta andare su un social network e scriverla. Se non è libertà questa!

Francesco Cappello

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