Succede ed è successo di nuovo che qualcuno invece di affrontare i problemi de visu preferisca l’anonimato inondando il paese di volantini plastificati. E’ successo di nuovo ieri sera quando dei manifestini sono stati sparsi per le vie di Borgagne a firma di “un gruppo di parrocchiani esausti”. Oggetto della denuncia il parroco della frazione. Questi parrocchiani lamentano alcune mancanze e un comportamento sopra le righe dell’esponente ecclesiastico. Inoltre alcuni comportamenti, a loro dire, errati, allontanerebbero i fedeli dall’ecclesia. Ora, io anticlericale per eccellenza, sfido chiunque ad ammettere che non ci sia stato un “gruppo di parrocchiani” che non si sia lamentato del parroco in tutti questi anni. Fare il prete in una piccola comunità come Borgagne non è facile. Non lo è stato per i parroci che lo hanno preceduto e non è facile farlo in piena pandemia da Coronavirus. Questi volantini, sparsi per il paese, hanno portato il web a “sollevarsi” e la piccola comunità di Borgagne ha espresso il proprio dissenso sulla pagina “Sei di Borgagne se” esprimendo solidarietà al parroco e lanciando l’hashtag #iostocondoncosimo. Per quanto riguarda il merito delle accuse, scritte sul volantino, l’arcivescovo Michele Seccia, almeno a quanto vi è scritto, ne è già stato informato e quindi ci aspettiamo che egli esprima massima solidarietà al delegato. Del volantino, invece, non è possibile bruciarlo perché plastificato ma consigliamo di differenziarlo.
Francesco Cappello