In questi ultimi mesi il nostro, e il mio, tempo sui canali di streaming si è raddoppiato e ci facciamo affascinare da quella serie o da quel film. Tempo fa siamo incappati nelle puntate, della prima e seconda stagione, di Bridgerton, uno sceneggiato, come si diceva un tempo, in costume. Attualmente Bridgerton ha calamitato le attenzioni della stampa e del pubblico ed è una delle serie più viste su Netflix. Noi ci siamo lasciati appassionare dal dipanarsi della storia e ci siamo fatta qualche domanda sui corsetti.
Il corsetto fu un accessorio importante della moda per circa 400 anni, introdotto in Francia da Caterina de’ Medici nel 1500. Ma è stato oltre che un capo di biancheria intima anche una delle tante costrizioni sociali e fisiche a cui erano costrette le donne?
Nella scena di apertura della serie assistiamo alla vestizione di Prudence Featherington con relativa operazione di chiusura del corsetto ad opera di una cameriera. La chiusura avviene a fatica tanto che la giovane donna, che di lì a poco, dovrà essere presentata alla Regina d’Inghilterra, si piega in due restando senza fiato. La madre, Lady Featherington, la redarguisce con una punta di civetteria, e la incita ad agevolare la chiusura del corsetto affermando con orgoglio «sono stata in grado di stringere la mia vita fino a raggiungere le dimensioni di un’arancia e mezza quando avevo l’età di Prudence».
Molti film, sia storici che fantastici, hanno una scena simile. Scarlett O’Hara di “Via col vento” che si aggrappa e stringe una colonna del letto; Elizabeth Swann, in Pirati dei Caraibi, si è allacciata così strettamente il corsetto che riesce a malapena a respirare, Emma Watson, che interpreta Belle nel remake Disney di “La bella e la bestia” dichiara fieramente che il suo personaggio è troppo indipendente per indossare un corsetto strettissimo. Ma l’elemento che non si vede in tutte queste scene è il fatto che nessuna di loro, nella storia, ha il controllo della propria vita, nessuna di loro può fare ciò che vuole.
Il problema è che quasi tutte queste raffigurazioni sono esagerate o semplicemente sbagliate. Questo non significa che l’uso del corsetto in “Bridgerton” o in altri film o serie sia sbagliato ma solo che le donne fin quasi a mezzo secolo fa erano severamente limitate e non era colpa dei loro indumenti intimi. Se una donna non voleva stringere i lacci del corsetto perché le impediva di respirare non lo faceva e basta.
In quattro secoli di innumerevoli cambiamenti nella moda, gli indumenti intimi femminili hanno subito ampie variazioni di nome, stile e forma. Ma per coloro la cui comprensione dei drammi in costume proviene esclusivamente da spettacoli e film come “Bridgerton”, questi diversi indumenti sono tutti identificati ed erroneamente come corsetti.
Il corsetto, irrigidito con osso di balena, canne o persino legno, in qualche modo modellava i corpi delle donne nella forma a cono rovesciato che all’epoca era di moda, ma le donne non erano obbligate a stringere i loro corsetti per ottenere quella forma e per avere una forma ampia sotto la vita vi erano svariati “trucchi” che la facevano sembrare più stretta. Questa forma è rimasta più o meno fino all’era della Reggenza nei primi anni del 1800. In quel ventennio le donne potevano indossare stoffe, abiti disossati e strutturati che somigliavano maggiormente alla concezione odierna di un corsetto ma avevano anche un’ampia libertà di scelta. Esattamente come oggi che vi è la possibilità di scegliere tra un reggiseno sportivo o un Wonderbra. Inoltre le donne che rimanevano in casa indossavano corsetti più comodi, mentre altre che andavano al ballo indossavano quello che le dava una forma più alla moda. Anche le donne che lavorano indossavano una sorta di indumento di sostegno che assomigliava ad un corsetto. In fondo la moda “colpiva e affascinava” tutte le classi sociali, sia aristocratiche che donne del popolo e i corsetti non producevano immediato svenimento. Le attrici che indossano il corsetto, per la prima volta su un set, per una parte, sono donne che non sono abituate a portarlo mentre le loro antenate questo capo di abbigliamento intimo erano abituate ad indossarlo. Per le attrici spesso viene impiegato un corsetto a taglia unica e non modellato per il loro corpo. Sfortunatamente, dopo il periodo raccontato in “Bridgerton”, per intenderci, il corsetto vittoriano evolse in una forma più a clessidra, la forma che molte persone immaginano quando pensano a un corsetto scomodo e fu là che divennero pericolosi perché schiacciavano gli organi e deformavano il corpo. Negli anni seguenti partì una campagna medica per abolirli cosa che avvenne a partire dal 1910 con la nascita di una nuova concezione di moda intima femminile.