Caro Babbo Natale, letterina di un bimbo un po’ cresciuto

Ed eccoci arrivati al Natale in zona rossa. Caro Babbo Natale grazie. Ti ringrazio perché hai preso in carico le mie richieste, nella letterina dello scorso anno, e per averle soddisfatte tutte.

Ti avevo chiesto di sconfiggere la povertà, i raffreddori, le malattie tra cui tumori e il cancro e tu hai esaudito il mio desiderio. Grazie. Certo dopo aver distrutto queste patologie portatrici di morte avresti potuto evitare di inocularci il Covid-19 e causare la morte di oltre 70mila persone in Italia. Ci hai portato una nuova malattia, un’unica patologia, un’unica influenza molto virulenta. Il mio quindi, caro Babbo Natale, è un ringraziamento a metà perché ora sono sì state sconfitte tante patologie ma ci ritroviamo con un virus cattivo e sui generis. Lo sai, caro Babbo Natale, che questo virus colpisce tutti indistintamente, soprattutto chi frequenta i bar, i ristoranti, le palestre e i centri estetici? E’ un virus strano questo Covid-19 ci impedisce anche di fare sport insieme, come se gli sportivi si accalchino gli uni sugli altri, soprattutto quando sono sudati e bagnati di fatica. E’ un virus che non ama i cori e le canzoni perché le sue particelle volano durante i concerti e vanno a colpire quei 12milioni di esseri umani che lavorano nel mondo dello spettacolo e che attualmente sono senza lavoro. Ma lo sai, caro Babbo Natale, che il covid-19 colpisce anche i politici? Non credevo fosse così “a livella”, come quella declamata da Totò. Addirittura, ha colpito un ministro di questa repubblica, quello degli interni, Luciana Lamorgese, che risultata positiva al tampone e poi magicamente è risultata negativa con un altro tampone di emergenza per evitare che qualche altro politico dovesse umiliarsi a fare la quarantena come l’hanno già sperimentata milioni di italiani. Lo sai, caro Babbo Natale, che questo virus si è portato via tante brave persone? E chi non muore per causa sua deve affrettarsi a dichiararlo prima di spirare altrimenti viene inserito in quel conteggio?

In compenso ha educato gli italiani a fare la fila. Prima del Covid-19 i miei connazionali non sapevano nemmeno cosa fosse rispettare l’ordine di arrivo e qualcuno, disperato e velleitariamente, si era attrezzato con i numeri. Ora, invece, grazie al virus ci si mette in fila ordinatamente, si chiede chi è l’ultimo e si attende pazientemente l’arrivo del proprio turno. Si fa la fila anche a chiedere la carità, purtroppo, caro Babbo Natale, quest’anno sono molte di più le persone che non ce la fanno, non solo ad arrivare alla fine del mese, ma alla fine della giornata. Purtroppo i miei colleghi non parlano di queste cose, parlano solo di contagi, tamponi, virus, varianti e morti. Anche il giornalismo hai mutato. E’ più facile catturare un click sul covid che su una buona notizia. E’ vero è sempre stato così, ma molti miei colleghi si son specializzati e fatti prendere la mano e da 10 mesi non fanno altro che creare solo allarmismo spargendo paura e terrorismo psicologico.

Caro Babbo Natale, ci sono tante cose che non vanno con questo regalo che ci hai fatto e quindi mi trovo costretto a rettificare la letterina dello scorso anno e oltre che inviartela in forma privata preferisco pubblicarla, nel caso tu non la riceva per tempo. Per il 2021 ti chiedo, per favore, di far tornare tutto com’era prima seguendo il detto che stavamo meglio quando stavamo peggio. Facciamo finta che il 2020 non sia mai esistito e che sia un anno da dimenticare come lo fu per la spagnola che causò 50milioni di morti su una popolazione mondiale, stremata da 4 anni di guerra mondiale, pari a poco meno di 2miliardi di individui (0,00025%). Oppure, caro Babbo Natale, ti chiedo se hai intenzione di continuare questa “follia” cerca di mettere un po’ di sale in zucca ai nostri governanti e far comprendere che i tagli indiscriminati alla sanità in tutti questi anni ci hanno portato ad essere il terzo paese al mondo con il più alto numero di morti. Perché se si continua così anche se sul pianeta convivono 7 miliardi e 830 milioni di individui e i morti per Covid ammontano a poco più di 1milione e 738mila (0,00022%) manca poco per raggiungere la percentuale di 100 anni fa. Infine, caro Babbo Natale, ti chiedo di far comprendere a tutti che le mascherine vanno gettate nell’indifferenziata e non per strada, altrimenti dal virus ci salveremo ma non dalla spazzatura.

Il tuo sempre affezionato Francesco Cappello

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