Animalista di Melendugno fa infuriare il mondo circense

Cosa si può scrivere sui Social? E dopo aver scritto il proprio pensiero è giusto, poi, subirne le conseguenze? È una riflessione che dovremmo fare quando condividiamo una qualsiasi foto, un video o un pensiero su un nostro profilo sociale, Facebook, Instagram o Twitter che sia. Avete presente la storia della tigre che ha ucciso, il 5 luglio scorso, il suo domatore, Ettore Weber, a Triggiano in provincia di Bari? Ebbene un coro si è sollevato contro l’utilizzo degli animali nel mondo circense. Capita che in tanti si siano fatti prendere da troppa foga e abbiano condiviso ogni genere di pensiero compreso quello che ha fatto infuriare 36 circhi e 1600 artisti che si son visti augurare lo sterminio su Instagram delle famiglie Orfei, Weber, Royal e Marin a firma di un’animalista melendugnese.

«Non mi dovete rompere i coglioni a me è l’odio che parla. Denunce, corse in procure, minacce e rischio i servizi sociali perché mi sono sempre in mezzo alla tutela di animali che vengono martorizzati. Non mi interessa che oggi ci potrei rimanere secca io ma dopo tanti guai vedo la luce del sole ed il Karma esiste! La morte te l’ho augurata tante volte esattamente come l’hai fatta, sbranato da una tigre. Adesso mi auguro che tutta la rimanente famiglia Orfei, Weber, Royal e Marin venga sterminata e che tutte queste povere anime innocenti vengano immediatamente liberate! Se potessi esser sbranata io per liberarvi giuro che lo farei!»

Questo il messaggio lasciato dall’animalista melendugnese sul suo profilo Instagram che ha smosso i legali di 36 circhi e 1600 artisti che lunedì mattina presenteranno un esposto e costituirsi parte civile per non tollerare più come afferma sul suo profilo Facebook uno di loro.

Francesco Cappello

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