Concessi a TAP 37mila mq di mare e 493m di spiaggia per 50 anni. Assente la popolazione locale

Ieri mattina a San Foca, marina di Melendugno è andata in scena l’ennesima commedia. Il demanio marittimo ha concesso al consorzio TAP (Trans Adriatic Pipeline) per 50 anni il tratto di mare e di spiaggia interessato dai lavori per la costruzione del gasdotto che dev’essere completato perché considerato dallo Stato italiano opera strategica e troppo oneroso da fermare dalla componente gialla del governo attualmente al potere. Per circa 165 euro al giorno il TAP avrà a disposizione 37mila metri quadrati di superficie in mare e 493 metri sulla costa. Ovviamente non sono mancate le scene di protesta di fronte alla delegazione di spiaggia della Capitaneria di Porto di San Foca dov’era in corso la firma di concessione. Il Movimento/comitato NOTap per l’evento è riuscito a raccogliere solo 43 manifestanti, tra cui qualche infiltrato, il Sindaco di Melendugno, Marco Potì, il suo vice, Simone Dima, 2 rappresentanti della stampa locale, 2 agenti di polizia locale, 4 carabinieri e 7 rappresentanti della Digos compresi due uomini della polizia scientifica di Lecce armati di videocamere per riprendere qualsiasi cosa. Ovviamente non poteva mancare il Questore di Lecce, Leopoldo Laricchia, per coordinare sul campo le operazioni. Altri 16 uomini della questura in tenuta antisommossa, ma “dormienti”, erano in zona pronti ad intervenire per qualsiasi evenienza.

Quello che ieri mancava davvero era invece la popolazione. Nonostante alcuni giorni fa in un convegno a Gallopoli, Luigi Quaranta, Senior Media Advisor abbia affermato che il movimento/comitato NoTap sia molto presente sui social ieri meno di 50 persone hanno fatto sentire la loro voce, flebile e fioca che si è persa nel vento della marina di San Foca. La popolazione salentina e in primis quella melendugnese non si è vista. I presenti erano i soliti noti quelli duri e puri ormai conosciutissimi dalla Digos che si salutano quasi amichevolmente come se fossero ad un pic-nic. Sono lontani i tempi di quando un intero comune chiuse i battenti, sotto Natale, per far sentire la sua voce, e vi posso assicurare che era forte e chiara. Ieri no. La voce era sommessa. Lasciando da parte chi non poteva assolutamente partecipare tutti gli altri avrebbero dovuto partecipare e invece no. Alcuni sono stati o si sono sentiti allontanati dal movimento/comitato, vuoi chi si è allontanato da solo perché ha visto o sentito chissà cosa e vuoi chi ormai recita come un mantra “tanto la fanno” o chi invece mette solo like su Facebook per spacciarsi contro la costruzione del gasdotto ieri è andata in scena una commedia. L’ennesima opera buffa che se fosse un sogno sarebbe tutta da ridere e invece è solo un riso amaro. Una terra venduta da tutti, vecchi e nuovi, che non riesce ad essere protagonista ma solo terra di conquista, in saecula saeculorum.

Francesco Cappello

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