Melendugno, Simone Dima si dimette da consigliere ma rimane vicesindaco

Se pensate che la poltrona di vicesindaco a Melendugno sia scomoda e sfortunata da 10 anni a questa parte toglietevelo dalla testa. Le dimissioni di Simone Dima da consigliere servono solo a fare spazio ad una rappresentanza in più e quindi ad una risorsa supplementare che si impegnerà per il bene della collettività visto le tante problematiche che ha il territorio di Melendugno stesso.

Venerdì 18 maggio prossimo il vicesindaco Simone Dima come detto rassegnerà le dimissioni da consigliere ma rimanendo in consiglio e in Giunta come esterno e passerà la carica di consigliatura alla prima dei non eletti che nello specifico è Surdo Palma, di Borgagne. Con un sol colpo, si risolverà il problema di rappresentanza per la frazione che nell’ultimo anno ha coperto il vicesindaco. Niente rimpasto, niente problemi, frenate gli entusiasmi voi, pochi oppositori della giunta Marco Potì, niente di tutto questo. Di questa soluzione si era già vociferato all’indomani delle elezioni amministrative del 2017 allorquando ci si era resi conto che i rappresentanti di Borgagne all’interno della maggioranza fossero passati da tre, nella scorsa consiliatura a uno solo in questa e dopo quasi 12 mesi si dà corpo a quelle voci.

Simone Dima, quindi, rimane vicesindaco con incarico esterno, perdendo però il voto in consiglio comunale e la signorina Surdo assume la carica di consigliere di maggioranza. Niente problemi, niente aumento di poltrone come qualcuno, malignamente, suppone, niente di tutto questo, almeno a quanto afferma il diretto interessato. Altri ancora, invece, invece affermano che questo sia solo un atto dovuto in quanto era necessario trovare un rappresentante per Borgagne dato che il vicesindaco, da poco convolato a nozze, si è domiciliato nella città di Melendugno.

Francesco Cappello

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