Come Nardò, Palmariggi e Galatone anche Melendugno si dota di un regolamento comunale per le adozioni dei cani per limitare il fenomeno del randagismo e “alleggerire” la stessa comunità delle spese per il mantenimento del canile comunale. La proposta è stata presentata durante l’ultimo consiglio comunale, il 27 marzo 2018, e punta, appunto, a dare in adozione i 40 cani che popolano il canile. Il comune di Melendugno anche con le precedenti amministrazioni che si sono succedute, ha avviato iniziative per affrontare e combattere il randagismo, quali “sterilizzazioni, microcippature”, collaborazioni con volontari presenti sul territorio che hanno provveduto alla cura e all’alimentazione dei cani di territorio e di campagne di sensibilizzazione alle adozioni degli stessi. Ora l’impegno è riuscire a fare del canile un luogo chiuso, dimenticato, figlio di un sentire gli animali di affezione come solo dei meri oggetti. Obbiettivo è attivare azioni ed interventi finalizzati a sensibilizzare, promuovere e favorire le adozioni dei cani del canile, con evidenti vantaggi, sia sul piano morale, poiché, un cane che rimane nel canile e che probabilmente lì ci morirà, è condannato all’ergastolo; sia sul piano economico, poiché la graduale diminuzione del randagismo, abbatterebbe dei costi per i contribuenti. Attenzione però, chi dovesse leggere questo articolo e leccarsi i baffi pensando di poter lucrare è bene che si faccia due conti. Per adottare un cane il comune di Melendugno erogherà un finanziamento di 200 euro all’anno che prevedono i costi sostenuti per alimentazione e cure del cane previa esibizione di ricevute e scontrini presso il Comando di Polizia municipale di Melendugno. Il contributo erogato non potrà eccedere i 200 euro per tre anni, per un totale di 600 euro per ogni cane adottato dal canile sanitario di Melendugno. Si possono adottare massimo due cani e consigliamo una lettura attenta del regolamento che sarà pubblicato, nei prossimi giorni, nell’albo Pretorio del Comune di Melendugno.
Francesco Cappello