Avete presente quei giganti che sembrano inarrestabili, che nulla li ferma? Ecco questo sembra ora TAP, la multinazionale del gas. Il gigante TAP ha i piedi di argilla, senza un soldo e senza il suo esercito personale.
Mentre il ministro Carlo Calenda pontifichi, nella trasmissione Porta a Porta di Bruno Vespa, quanto sia importante avere un’altra fonte di approvvigionamento e di come il Salento sia più come una tribù indiana che respinge il progresso la Banca Europea degli investimenti non concede il miliardo e mezzo di euro alla multinazionale rimandando la decisione al mese prossimo, al 12 gennaio 2018 per l’esattezza. In ultimo il Prefetto di Lecce, Claudio Palomba non rinnova la zona rossa attorno ai cancelli, probabilmente rendendosi conto che forse è troppo militarizzata e in vista del Natale bisogna essere tutti più buoni e organizzare i turni per le festività in arrivo, pensare al turn over e tante cose che magari è troppo pesante organizzarle tutte insieme. Ed ecco che dopo i 52 arresti, la grande prova di forza, esagerata, dimostrata dalle autorità, ecco che il twitterstorm messo in campo dai NOTap per impedire il mega-prestito, ecco che, forse, le elezioni nazionali sempre più vicine, hanno fatto desistere, più di qualcuno, di stringere ancora di più i pugni. Magari dopo le elezioni politiche, quando non si rischierà di perdere qualche voto di troppo il gigante TAP potrà tornare più forte di prima.
Francesco Cappello