30 soggetti partecipano a TAPStart. Non sarebbe ora di farsi qualche domanda?

Primo settembre 2017 – “Huston abbiamo un problema” questa storica frase che fu pronunciata nell’aprile 1970 durante la missione Apollo 13 e calza a pennello sulla questione Notap e la chiusura del secondo bando di TAPStart.

La multinazionale del gas TAP (Trans Adriatic Pipeline) già dall’anno scorso ha avviato una finanziamento di una serie di progetti per far “digerire” al territorio salentino la propria presenza. Quest’anno il bando TAPStart è di 400mila euro e le domande arrivate alla sede della multinazionale sono una trentina di cui, alcune o la maggioranza, per ora non è dato sapere sono di Melendugno e le altre della Provincia di Lecce. Il problema, a mio modo di vedere, è dato dal fatto che chi accetta o chi si fa tentare dai soldi della multinazionale è per me giustificabile perchè magari non sa più a che santo votarsi e TAPStart gli sembra una buona soluzione per avviare il suo progetto (che sia valido o meno ha poca importanza).

Il problema è che nonostante tutte le iniziative finora svolte (marce, incontri con personaggi più o meno famosi e più o meno in cerca d’autore, conferenze, scontri al presidio e sulle provinciali) il fronte Notap non è nè unito nè esteso. Sì, a parole, siamo quasi tutti contro un ipotetico gasdotto ma non si spiega come mai altre 30 aziende o associazioni (da sole o consorziate) siano tanto desiderose di entrate nelle grazie del consorzio del gas. Non si spiega come mai alcune di esse siano proprio di Melendugno dove l’ipotetico dissenso dovrebbe essere più radicato e questi 30 “temerari” sono pronti ad affrontare la gogna pubblica pur di racimolare qualche soldino. Senza contare che TAP imperversa sul territorio anche con altre iniziative dove partecipano altri solerti, e a parole, Notap. I corsi di informatica, di marketing turistico, di cucina e chi più ha più ne metta, ne sono la prova evidente. Siamo tutti bravi a professarci Notap ma quando tocca il nostro portafoglio iniziano i distinguo, i però e tutto il resto e poi “tanto i corsi Notap sono gratis”. Chi dice che non bisogna accettare, per nessuna ragione, lo sporco denaro della multinazionale non accetta è vero alcun dissenso ma non si chiede come mai nel 2017 trenta realtà e altre otto nel 2016 se ne siano fregate dell’informazione svolta in questi mesi dal comitato Notap e da altri soggetti che gli ruotano attorno e abbiano comunque presentato documentazione per riuscire a farsi assegnare il malloppo riuscendo comunque a sentirsi in pace con la propria coscienza. E’ probabile che qualcosa non funziona nella comunicazione NOTap o funziona troppo bene nella comunicazione del consorzio TAP oppure è probabile che nessuno voglia il gasdotto ma ci si comporta come in quella puntata della serie animata “The Simpsons” dov’era stata scelta Springfield per girare un film ma i suoi abitanti si misero d’accordo per spennare i produttori cinematografici. Ecco i bandi di TAP mi sembrano la stessa cosa.

Francesco Cappello

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