19 agosto 2017 – Nel novembre 2013 la rivista online di viaggi travel365.it stilò una speciale classifica: le 10 piscine naturali più belle al mondo. E Roca, con la sua “Poesia” era nell’elenco. Da allora non c’è stato turista, venuto in vacanza nel Salento, che non abbia visitato almeno una volta la grotta della Poesia. Un luogo che un tempo era solo appannaggio della popolazione autoctona si ritrovò ad essere una meta ambita e visitata. Due anni dopo il Sindaco, Marco Potì, affermò che bisognava regolamentare gli accessi all’area tramite un ticket di ingresso. Apriti cielo! il tormentone del ticket dal 2015 ritorna prepotentemente ogni anno e anche quest’anno l’argomento si è affacciato sui media locali. Qualche giorno fa siamo andati alla grotta della Poesia in un orario poco consueto (per noi) e la grotta ci è sembrata una bolgia dantesca con troppe anime che si affacciavano sul bordo. Stamane abbiamo contattato Roberto Rollo, consigliere comunale delegato all’area di Roca: che ci dice come a settembre sarà aperto un tavolo di concertazione libera
“a settembre sarà aperto un tavolo di concertazione libera dove inviteremo, tramite bando pubblico, tutti quei soggetti privati, operatori, associazioni, e saranno analizzate le problematiche che insistono nell’area. Sarà analizzata – continua il consigliere Rollo – in primis la forte antropizzazione del sito che genera questa notevole affluenza, ma anche tutte le altre problematiche connesse, quali viabilità, parcheggi cercando di individuare delle soluzioni condivise”.
Il ticket di ingresso, ci racconta al telefono il consigliere Rollo, è una soluzione assolutamente da scartare, ma bisogna regolamentare gli accessi
“Se amiamo questo luogo, se vogliamo tutelarlo dobbiamo trovare una soluzione per proteggerlo, chi dice che ci tiene non può che convenire con noi. A tutti i turisti sarà garantito l’accesso magari anche con un sistema di prenotazione online”.
Per quest’anno il sito è affidato ai custodi della Poesia che si occupano di pulire l’area, di vigilare su alterazioni da parte di quelle migliaia di turisti che hanno “scoperto” la Poesia e che, magari, vogliono da lì tuffarsi.
Francesco Cappello