30 marzo 2017 – Si può dire tutto sul consorzio TAP, tutto è il contrario di tutto. Che non abbia i permessi in regola, o almeno non tutti, che sia spesso favorita per costruire un’opera strategica tale solo per il governo italiano, europeo, svizzero e azero. Si può dire tutto fuorchè non abbia a cuori gli olivi che espianta e che ricolloca, temporaneamente, nella “nursery” presso Masseria del Capitano, a 8 km di distanza. Secondo un comunicato rilasciato da TAP stessa gli olivi espiantati sono curati secondo le migliori pratiche agronomiche e in perfetta aderenza al Piano di Gestione approvato da diversi uffici della Regione Puglia. Non è convinta, invece, la senatrice del Movimento 5 Stelle Daniela Donno che ha presentato un’interpellanza urgente ai ministri di Ambiente, Agricoltura e Sviluppo economico. “Nell’interpellanza chiediamo ai ministri di vigilare sull’attuale stato in cui si trovano gli ulivi espiantati dall’area di cantiere del gasdotto in particolare sul rispetto delle norme, alle modalità di messa a dimora temporanea nonché alla costruzione di un canapy protettivo rispetto agli insetti vettori del batterio Xylella Fastidiosa” afferma la senatrice Donno presente da una settimana sul cantiere TAP insieme ai manifestanti. Inoltre nella stessa interpellanza si chide di verificare e supervisionare lo stato dei luoghi, sia di espianto che di reimpianto momentaneo degli ulivi, a garanzia delle corrette pratiche agronomiche. E si chiede conto del massiccio spiegamento di forze dell’Ordine e azioni repressive spiegate contro i manifestanti, azioni che ricadono sotto la responsabilità del Governo” prosegue la pentastellata. Intanto giunge notizia di notevole presenza di pietre sparse per strada per impedire l’accesso agli operai di TAP e alle forze dell’ordine che devono proteggere il cantiere.
Francesco Cappello