Secondo giorno dello Stato contro lo Stato. Forze dell’ordine contro Sindaci con fascia tricolore e cittadini inermi

29 marzo 2017 – Secondo giorno di proteste vibranti in agro di Melendugno, secondo giorno di spintoni, cariche da parte delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Noi a Melendugno, Borgagne e dintorni non siamo abituati a tanta forza pubblica. Abbiamo un ottimo rapporto con i carabinieri, perchè la prima forza pubblica nel momento in cui succede qualcosa, addirittura i bambini locali gioca a fare il carabiniere. La polizia di Stato l’abbiamo sempre lasciata alle grandi città come Lecce, o ai grossi centri come Maglie, Casarano o Nardò. E la Guardia di Finanza invece la vediamo solo come una forza di polizia di controllo, soprattutto fiscale. Invece in questi due giorni abbiamo imparato che queste tre forze di polizie possono essere utilizzate anche per altri compiti. Come, per esempio, spingere, strattonare, e portar via cittadini e ragazzi con le mani alzate in segno di resa, sindaci con le fasce tricolori indossate che rappresentano in quel momento lo stesso Stato che gli agenti in tenuta antisommossa difendeno. Tutto nasce dagli ordini ricevuti da qualcuno che sta più in alto di tutti noi che vuole solo il bene per il Salento e ha pensato che un gasdotto potrebbe migliorare l’approvvigionamento di gas in tutta Europa rendendoci liberi dalla sudditanza dal gas russo. Siamo troppo miseri per capire tali giochi strategici e quei poveri cristi che difendono la propria terra, gli ulivi, e la propria aria sono quindi dei violenti, dei facinorosi che lanciano bombe carta e torce nel cantiere dove si svolge l’espianto e l’ennesima forzatura dello Stato contro il territorio Salentino. Tutti quegli agenti, ieri mattina e stamane ci hanno fatto precipitare in un altro pianeta, in un altro luogo dove si è sempre dialogato, senza casco e manganello, con le forze dell’ordine.

Francesco Cappello

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