15 marzo 2017 – La Svizzera è una piccola nazione al centro dell’Europa. Indipendente e neutrale fornisce le guardie svizzere allo Stato del Vaticano. In Svizzera è tutto perfetto, pulito, le strade, le campagne, le montagne. Se qualche vicino decide di buttare la spazzatura oltre gli orari consentiti c’è sempre qualche solerte cittadino svizzero che denuncia il grave fatto alle autorità o all’amministratore condominiale. Conosco bene la Svizzera, ci sono nato e ci sono tornato qualche volta e mi ha sempre colpito la sue efficienza e indipendenza. Le forze di polizia sono divise in polizia federale, la cantonale sovrintende alla sicurezza dei vari cantoni e infine la polizia regionale che ha sede nelle varie città. Perchè tutto questo preambolo sulla Svizzera? Se siete arrivati a questo punto ve lo sarete sicuramente chiesto. In Svizzera non è possibile che un’azienda straniera decida di intervenire in spregio delle normative vigenti o contro pareri cantonali. Pensate se l’intera vicenda TAP si fosse svolta in uno dei cantoni di quella Svizzera democratica e federale che spesso invidiamo e che qualche volta vorremmo imitare. Pensate se invece della complice regione Puglia e dei suoi Governatori ci fosse stato il Cantone di Zurigo o di Lucerna. Pensate se un ufficio federale svizzero avesse chiuso la sua relazione come ha fatto il Dipartimento Mobilità, Qualità Urbana, opere pubbliche, ecologia e paesaggio della Regione Puglia che “si ritiene che le disposizioni normative (nazionali e regionali) nonché la piena ottemperanza alla prescrizione A.44, in uno alle disposizioni recate dal D.M. 223/2014, non consentirebbero l’inizio dei lavori di espianto”. Cosa sarebbe successo? Probabilmente l’azienda sarebbe stata richiamata all’ordine. Invece nella nostra bella e calda Italia ci si vende al forestiero, ci si vende al miglior offerente, e ci si piega al messia venuto da fuori che parla di strategicità di un’opera inutile.
Francesco Cappello