Pare che gli automobilisti che vengano in vacanza nelle nostre marine lascino a casa anche il buon senso e le buone regole stradali. Capita imbattersi in comportamenti che farebbero storcere la bocca a qualsiasi istruttore ed esaminatore di scuola guida. Bastano due esempi. Il primo è dato dal disgusto espresso dal Comandante della polizia locale Antonio Nahi su un popolare social network dove rivela come alcuni automobilisti si sentano autorizzati a sostare sui divieti di sosta forti del fatto di aver pagato un abbonamento stagionale per sosta a pagamento. L’altro esempio è la processione di utilizzatori del mezzo a motore che affollano il comando vigili urbani di Melendugno lamentandosi di aver ricevuto un verbale a causa del ticket della sosta scaduta. Nel primo caso, soprattutto per coloro che hanno osato minacciare i rappresentanti della polizia locale sarà il codice penale ad essere applicato. Nel secondo caso, quello del ticket scaduto, ci viene in soccorso la sentenza n. 16258 della II sezione della Corte di Cassazione del 3 agosto 2016 dove la suprema corte ha stabilito che «in materia di sosta a pagamento su suolo pubblico, ove la sosta si protragga oltre l’orario per il quale è stata corrisposta la tariffa, si incorre in una violazione delle prescrizioni della sosta regolamentata, ai sensi dell’art. 7, comma 15, del codice della strada. Infatti, poiché l’assoggettamento al pagamento della sosta è un atto di regolamentazione della sosta stessa, la sosta del veicolo con ticket di pagamento esposto scaduto per decorso del tempo di sosta pagato ha natura di illecito amministrativo e non inadempimento contrattuale […]». Quindi automobilisti che visitate le marine di Melendugno sappiate che gli abbonamenti stagionali non vi autorizzano a sostare in maniera indiscriminati in ogni luogo e che il ticket dopo scaduto dev’essere rinnovato altrimenti si incorre in un verbale.