TAP, molte criticità nessuna risposta. Ma il microtunnel è fattibile? La Xylella esiste a Melendugno?

15 gennaio 2016 – Mancano tre giorni all’inizio di espianto e riposizionamento dei 231 ulivi sull’area dove dovrà sorgere il cantiere TAP, per la realizzazione di quelle opere che serviranno alla concreta installazione del gasdotto. gasdotto_TAPMa ancora non si sa se gli alberi che dovranno essere espiantati sono affetti da Xylella e disseccamento rapido (CO.Di.RO) e quindi sono intoccabili, perché sotto sequestro, come disposto dalla Procura di Lecce oppure sono piante sanissime e quindi possono essere movimentate dagli operai TAP. Mercoledì scorso, 13 gennaio il Comitato NOTap in una conferenza stampa, insieme al Sindaco Marco Potì e all’ing. Alessandro Manuelli hanno illustrato alla stampa presente le numerose criticità del progetto tra cui l’impossibilità progettuale per realizzare il microtunnel. Nel documento in nostro possesso si parla di «tali difficoltà tecniche, che rendono l’esecuzione del microtunnel (MT) al limite della fattibilità convenzionale» e l’allungamento dell’opera di 50 metri, come vuole una prescrizione richiesta del ministero dell’Ambiente, alla società TAP «comporta un più alto livello di difficoltà e implica maggiori rischi da affrontare nella costruzione. È da notare che un MT con uscita sottomarina è generalmente considerato come opera “non convenzionale”». Il documento citato è una nota tecnica in risposta alla prescrizione A6B ed è a firma di TAP, Eni-Saipem e Statoil. Quest’ultima, poi, si è tirata fuori dal consorzio TAP facendo subentrare Snam con una iniezione di liquidità, in un progetto con un più alto livello di difficoltà. E TAP invece «è costretta ad attivare le procedure di legge che regolano l’intervento sostitutivo del funzionario comunale incaricato di supplire all’inerzia del titolare del procedimento amministrativo» riguardo alla prescrizione A44 dimenticando di rassicurare la popolazione sul gasdotto, senza dire se il Microtunnel sia pericoloso, se nelle cavità rilevate sotto la pineta di San Basilio vi sia il rischio di creare delle unità di stoccaggio del gas, come qualcuno ha scherzosamente sottolineato.

Francesco Cappello

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