9 gennaio 2016 – Il ministero dell’Ambiente sospende la procedura di ottemperanza e blocca l’inizio della fase di cantierizzazione prevista per il 18 gennaio. Nella procedura di ottemperanza alle prescrizioni imposte dal DM 223 (VIA) la commissione di valutazione CTVIA ha ritenuto la documentazione presentata per la A3 non esaustiva è ha sospeso i termini di valutazione chiedendo cospicue integrazioni.In relazione alla prescrizione A3 e A5 la CTVIA ha anche emesso un parere sull’ottemperanza. Secondo le prescrizioni A3 e A5 la Trans Adriatic Pipeline doveva fornire documentazione di dettaglio sulla progettazione ante-operam del micro tunnel e di un eventuale alternativa in caso di impossibilità di realizzazione. Questa progettazione doveva essere supportata da prospezioni geologiche accurate della zona interessata. La CTVIA del ministero ha ritenuta insufficiente la documentazione presentata per la A-3, sostanzialmente ritenendo ancora dubbia la fattibilità tecnica del micro tunnel, sospendendo i termini di valutazione. La CTVIA ha anche ritenuto di esprimere un parere per l’ottemperanza delle prescrizioni A3 e A5. La progettazione del micro tunnel in sostanza non può essere realizzata a tranche, come chiedeva TAP, e la prescrizione A-3 va ottemperata prima della fase di cantierizzazione. È chiaro che la data del 18 gennaio a cui TAP puntava per la cantierizzazione del pozzo di spinta e decisamente fuori luogo. Nella documentazione presentata al Ministero per l’ottemperanza A-3 il comitato NO-TAP aveva notato delle incongruenze macroscopiche con il quadro prescrittivo del DM 223. Mancano per l’ennesima volta le prospezioni basilari per progettazione relative al micro tunnel, eppure queste prospezioni sono state eseguite sia nella pineta che vicino il pozzo di spinta che in mare. Tutto questo avvalla la tesi dei tecnici del Comitato sulla impossibilità di far approdare il tubo con la tecnica proposta.
La Redazione
