Nessuno vorrebbe sopravvivere ad un figlio: una folla commossa ha salutato le 4 vittime di sabato scorso

15 dicembre 2015 – Nessuno vuole sopravvivere ad un figlio. Ogni genitore vorrebbe vederlo cresciuto, sposato, realizzato, con i nipotini e invecchiare facendo i nonni. Lo avrebbero voluto anche i nonni Muscatello  Vito e Rosa Minerba insieme alla piccola Viola. Ma il destino si è messo di traverso e qualcun altro ha deciso per lei e per i suoi nonni che hanno intrapreso insieme, come lo sono stati in vita, questo ultimo viaggio.

Una folla attonita, commossa, ha salutato le vittime dell’incidente di sabato 12 dicembre dove hanno perso la vita quattro persone sulla SS 379 Egnazia. La giornata è mite. C’è un timido sole pomeridiano ma la tristezza è palpabile e chiaramente visibile. Accompagnano i feretri tante persone, uomini e donne, che vogliono salutare le quattro vittime. Una Tuglie silenziosa e persone provenienti da tutto il Salento rendono l’ultimo omaggio alle ennesime vittime sulla strada. Un padre disperato ha perso la sua piccola Viola. Dei figli straziati hanno perso i loro genitori, noi umani possiamo solo confortarli, portare la nostra solidarietà al loro dolore che niente e nessuno potrà mai colmare. La chiesa matrice di Tuglie non riesce a contenere tutti. Molti, tantissimi, sono rimasti fuori. La funzione funebre è iniziata. Possiamo solo immaginare lo strazio dei familiari e quello della mamma Marta ricoverata al Perrino a Brindisi, con una prognosi di 40 giorni.

Francesco Cappello

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