Il passato, il nostro “maledetto” passato, torna sempre. A Melendugno scoperto frantoio ipogeo

30 giugno 2015 – Il passato torna, sempre. Lo si può nascondere sotto due metri di terra o sotto una colata di cemento, ma il passato, il nostro maledetto passato, di cui vorremmo disfarci riaffiora sempre per ricordarci, nostro malgrado le nostre radici, quelle ancorate nella terra. E quello che è successo a Melendugno con la “riscoperta” del frantoio ipogeo ne è la prova più evidente. frantoio ipogeoGli anziani del paese lo sapevano, anche chi da piccolo aveva giocato in quegli ambienti lo sapeva, anche se il suo ricordo era sepolto, si sapeva che lì, in quel piccolo spiazzo, alle spalle della Cappella della Madonna Immacolata, recentemente ristrutturata, c’era un frantoio ipogeo. Tutti sapevano, alcuni lo ricordavano chiaramente, ma molta è stata la meraviglia quando durante i lavori di riqualificazione del centro storico sono i emersi i primi locali a colpi di ruspa. Sicura meraviglia tra gli operai, gli unici che veramente non lo sapevano, incolpevoli e colpevoli nello stesso momento, come se un frantoio ipogeo potesse essere evitato e le sue tracce, i suoi locali potessero essere superati, come per magia. E, ovviamente, dopo la scoperta, tutti a fare le foto, a imprimere nella memoria scritta e non più orale, questo nostro passato. Le foto passano su Facebook, poi la stampa online si interessa del nostro passato, viene interessata la sovrintendenza ai beni culturali, il Sindaco, felice, ma nello stesso preoccupato che la riscoperta non causi più danni del dovuto. In fondo i soldi per i lavori di riqualificazione devono portare a trovare una soluzione nel più breve tempo possibile, entro quest’anno, il 2015. Il passato riaffiora sempre, dai social network ecco che qualcuno propone di non farlo scomparire del tutto questa preziosa testimonianza del nostro passato (e anche noi sia dello stesso avviso), qualcun altro invece, ironicamente, propone l’uso delle grate e dei lucchetti e ahimè del dimenticatoio. Staremo a vedere come si evolve, sperando che questa “scoperta” non faccia la fine di altri siti che sono stati soffocati dal cemento e chiusi alla nostra vista.

Francesco Cappello

Leave a Reply