Per il premio Musiche contro le Mafie sosterremo e voteremo La Rocha

17 novembre 2014 – Dove eravate il 23 maggio 1992? E il 19 luglio 1992? Per entrambe le date io ero al computer, lo avevo acquistato da poco, e stavo cercando di capire come funzionasse. La televisione a casa mia è quasi sempre accesa, in quei giorni RAI 1 fu il canale preferito, per capire, conoscere, approfondire. LA ROCHA TRENISono date queste che ognuno di noi ricorda, indelebili, che segnano la nostra vita e il nostro modo di pensare, di agire e di considerare gli uomini, i servitori dello Stato che si sacrificano per esso e per noi.

La Rocha, gruppo folk punk Salentino parteciperà alla quinta edizione di Musiche contro le Mafie «Abbiamo inviato il nostro brano “Luglio”, dedicato alle vittime della Mafia e in particolar modo al giudice Borsellino, al concorso Musiche contro le Mafie. Il Brano è correlato da un Video Clip scritto e ideato da Alberto Giammaruco e Lucio Toma. Allo scoccare della mezzanotte di oggi (00:01 di martedì 18 novembre 2014) si potrà iniziare a votare sul sito». Cosa c’è di male a pubblicizzare un brano musicale per un concorso contro le Mafie, contro ogni genere di mafia?

Non crediamo alle competizioni nel mondo dell’arte, ma questa volta ci sembra una buona scusa per farci conoscere e far conoscere un tema importante come è quello della lotta alla mafia, lotta che ci deve vedere tutti protagonisti e tutti i giorni, esercitandola nei gesti quotidiani, non cadendo nelle lusinghe del facile denaro che ci renderà schiavi per sempre. La Mafia vuole solo questo, avere sotto di sè schiavi da comandare attraverso le minacce fisiche e psichiche. Tra il finire degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 del secolo scorso, forse per la prima volta, la Mafia ha sentito vacillare il suo potere basato sulla paura. Ci fu un grande momento di opposizione da parte della società civile e da parte di alcuni organi dello stato. La risposta di “Cosa Nostra” fu immediata e di una violenza inaudita. Figlia di un bisogno esagerato di mostrarsi forte.

Gli attentati a Falcone e Borsellino, le uccisioni di Salvo Lima e Ignazio Salvo, Le bombe a Milano, Roma e Firenze, ne furono l’esempio. Ma a risuonare più forte non furono le bombe ma i: “non vedo, non sento, non parlo”. A far più paura è scoprire, adesso, che lo Stato, per calcolo politico, o comunque pur di evitare l’escalation armata, sia sceso a patti con “Cosa Nostra”.

Il brano, che noi tutti voteremo, è un videoclip di animazione low-fi. Cioè non è fedele nè alle regole dell’animazione, nè agli standard di mercato. Non rispetta i canoni del bello tecnologico nè tantomeno del disegno fatto con buona creanza. Ma dentro c’è una canzone, scritta e suonata da La Rocha con gusto militante e estetica ribelle. Poi ci sono i disegni di Alberto Giammaruco montati da Lucio Toma. Il racconto è la strage di via D’Amelio, Palermo, del 19 luglio 1992 nella quale la Mafia uccise Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta.

Questa visione animata è un brandello di quell’immaginario collettivo nazionale, mediatico e personale insieme, che riguarda le cose d’Italia di quelli anni. Qui al verosimile si incrocia il magico. Palermo, le fiat Croma blindate, i giubbotti antiproiettile, le lamiere contorte dal tritolo, l’agenda rossa di Paolo Borsellino, sono il primo fatto, quello verosimile. Il secondo fatto, quello simbolico, è il fumo delle bombe che in forma di nuvolette disegnate investe gli italiani. A loro la scelta di rialzarsi o distogliere lo sguardo.
Alle stragi del ’92 furono in pochi in Italia a restare indifferenti. Pochi sapevano cosa stava accadendo in realtà, e anche oggi la parola verità è troppo grossa. La trattativa, i processi, le udienze al Quirinale, cose in divenire ancora oggi. Ecco, quello che si racconta qui è la reazione civile. Ti arriva addosso il fumo? Che fai ti alzi o fai finta di niente?

La Redazione

2 Comments

  1. luca
  2. admin

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