Sant’Andrea 2014: riuscirà l’amministrazione di Melendugno a farmi fare almeno un bagno?

24 luglio 2014 – Non andavo spesso a Sant’Andrea, ma dal 12 febbraio 2013 non passa giorno che io non faccia una visita alla mia “amica malata”. La marina di Sant’Andrea è come una vecchia amica, ormai, che dimora stabilmente in un ospedale virtuale e che ha bisogno delle nostre costanti cure. sant_andrea_2014Eppure da quel 12 febbraio dello scorso anno questa amica un po’ acciaccata sta attraversando un pessimo periodo. Prima i crolli causati dal mare, dall’azione erosiva del vento e dalle infiltrazioni d’acqua. Nel marzo 2014 è intervenuta la Capitaneria di Porto di Otranto che, a seguito di alcune ordinanze pubblicate dal Comando di Polizia Municipale di Melendugno, ha pensato bene di chiudere 13 km di costa. L’ordinanza della capitaneria, ignorando i lavori di messa in sicurezza del costone roccioso eseguiti proprio a Sant’Andrea, lasciava balneabili solo alcuni tratti di costa, in seguito la stessa ordinanza è divenuta meno restrittiva ma alcuni stralci sono stati presi talmente alla lettera da parte di terrorizzati amministratori di Melendugno, che hanno preferito chiudere alcuni accessi con dei cancelli, come se bastassero quegli artefatti a lasciar fuori il desiderio di andare a mare da parte dei più ardimentosi. Infine la posidonia oceanica che da oltre un mese dimora stabilmente sulla spiaggia e che ha fatto di quella “bomboniera”, come la chiama qualcuno, una cloaca a cielo aperto generando anche odori nauseanti. Intanto le iniziative, più o meno serie, e sempre poco efficaci, da parte dell’amministrazione per tentare di riportare ad usufruire della spiaggia della marina di Sant’Andrea continuano così come continuano le visite alla nostra amica malata.

Francesco Cappello

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