Novanta giorni di passione per la giunta Potì. Ecco tutte le emergenze

26 marzo 2014 – L’amministrazione a guida Marco Potì non sta passando un bel periodo. In novanta giorni Melendugno si è ritrovato ad affrontare un’emergenza dietro l’altra, ultima la chiusura delle strutture sportive per la mancanza di alcune autorizzazioni relative alla conformità degli impianti, chiusura inattesa che hanno sollevato non poche critiche da parte di alcuni genitori che ci hanno contattato per esprimere la loro indignazione. incontro regionale8Novanta giorni di passione, dicevamo, in cui l’amministrazione ha dato il “meglio” di sé. Il 2013 si era chiuso con un aumento indiscriminato dell’IMU e il 2014 era partito con la questione eternit sollevata dal “Dodicesimo Consigliere”. Poi dall’eternit si è passati alle panchine di Borgagne accantonate in un deposito comunale e poi scelto come luogo definitivo di accoglimento il lungomare di San Foca, dove quelle stesse panchine non erano state pensate, ma che qualcuno vorrebbe collocarle fronte mare per smorzare qualche polemica di troppo. Poi il 26 gennaio 2014 ecco l’ospite indesiderato, il terremoto e i crolli delle falesie che portano ad alcune ordinanze la cui più famigerata è quella della Capitaneria di Porto che vieta la balneazione su quasi tutta la costa escluse le spiagge. Altra emergenza è divenuto quindi il danno d’immagine, enorme, che qualcuno imputa colpevolmente proprio all’amministrazione Marco Potì che non ha saputo gestire l’emergenza e che sta aspettando, forse, un po’ troppo per reagire con la stagione turistica ormai alle porte. Intanto la questione Strada Regionale numero 8 sbarca a Melendugno.

Francesco Cappello

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