8 settembre 2013 – Mio padre ha sempre detto che la vendemmia è un festa. È un ricordo della sua infanzia che egli rammenta con piacere, dove amici, parenti o conoscenti tagliavano l’uva, la riponevano nei tini e ne mangiavano un po’ durante la raccolta. 
Venuto a conoscenza che il sig. Antonio Chiriatti, proprietario di una piccola vigna stava vendemmiando, siamo andati a questa festa all’aperto, dove il sole settembrino spacca la terra assetata di acqua. È difficile non farsi coinvolgere durante una vendemmia, una mano la si dà comunque. E infatti debbo dare ragione a mio padre.
La vendemmia è una festa, dove parenti e amici si ritrovano tutti insieme a tagliare l’uva per fare il vino. Non contenti, dopo il taglio abbiamo assistito a tutte le fasi che permettono l’uscita di un succo violaceo che dopo fermentato diverrà un buon vino. Ringraziamo il sig. Chiriatti che ci ha accolti nella sua dimora e ci ha rivelato che a lui il vino piace piuttosto rosato e per questo non aspetta 24 ore per svinare. Mentre a Melendugno si svolgeva la “notte giovane” di Balla Coll’Arte, a Borgagne, andava in scena il “mistero” di come un acino di uva regala all’uomo un buon bicchiere di vino: bianco, rosato o rosso che sia.
Francesco Cappello
