Nona Arte: Analisi di un fenomeno – Puntata 3(Parte 2) : Meccanismo editoriale giapponese – Riviste giapponesi e nascita di un manga

Continua l’analisi del fenomeno nona arte ed in particolare la spiegazione del meccanismo editoriale giapponese. La scorsa volta vi ho lasciato con una domanda in sospeso e cioè “Cosa sono le riviste di manga?”. Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare dei passi indietro….molti passi indietro! Così indietro da addirittura descrivervi come nasce un manga…anche perchè, credo, sia molto interessante! Però per farlo mi piacerebbe usare un nuovo modo di raccontare cioè mettendo voi in prima persona! Cosa intendo? Ora ve lo spiego…
Mettiamo il caso che voi abbiate circa 16-17 anni…vi è sempre piaciuto tantissimo disegnare e avete iniziato a scarabocchiare sia a casa che a scuola fin da quando avevate 7-8 anni. Tutti i vostri amici e compagni di classe vi dicono che avete del talento nel disegno e che sarebbe bello se voi diventaste dei famosi “mangaka” (cioè autori e disegnatori di manga). E allora…perchè non provare?

Prima di tutto però dovete decidere una cosa e cioè…volete lavorare da soli o in coppia? Con questo intendo che essere bravi a disegnare non vuol dire necessariamente che siete anche bravi ad inventare delle storie e cioè ad essere dei buoni autori. Molto spesso succede infatti che manga famosi siano disegnati da un mangaka ma che la storia sia di un altro autore, i due lavorano in sintonia per creare il migliore prodotto possibile. Sinceramente…poche volte succede di trovare un vero talento che sia capace sia di disegnare che creare una storia che poi diventi un successo internazionale.

Comunque…voi credete fermamente in voi stessi perciò vi mettete di impegno e nel tempo libero dallo studio vi mettete a creare e disegnare una storia. Ovviamente non dovete creare dal nulla volumi e volumi di una storia. Quando in Giappone un mangaka parte da zero cosa fa? Crea un “one shot” cioè un manga di un solo capitolo, e generalmente deve avere dalle 50 alle 70 pagine perchè la storia deve avere un inizio ed una fine ben precisa.
Avete creato e disegnato il vostro “one shot”…ora che fate? Beh…lo mandate a più case editrici possibili! E’ un pò come si fa quando si vuole pubblicare un libro cioè si manda alle case editrici il proprio manoscritto sperando che colpisca. Da notare però una cosa e cioè che se una casa editrice pubblica quasi esclusivamente manga “shojo” mentre il vostro manga è uno “shonen” non lo manderete sicuramente lì! O almeno…non vi conviene perchè sarebbe, molto probabilmente, tempo sprecato…

Bene…dopo un pò qualche casa editrice vi risponde (ora stiamo “simulando” perchè altrimenti che una casa editrice ti contatti subito non è così facile, lo fanno solo se vedono del vero “potenziale” in te, anche solo come disegnatore)e vi chiede un incontro nella loro sede per parlare del vostro one shot con un editor. Visto che vi hanno chiamato per l’incontro, quando andrete a parlare con l’editor ci saranno due possibilità e cioè:

  • il one shot è piaciuto abbastanza perciò l’editor che la casa editrice vi assegna sarà interessato a parlare con voi di come migliorare la vostra storia o i vostri disegni. In questo caso l’editor diventerà per voi un vero e proprio mentore che vi seguirà pian piano per migliorarvi perchè ha intravisto del vero talento in voi. Questo vorrà dire che con lui ci saranno diversi incontri, almeno finchè non si renderà conto che il one shot è pronto per essere pubblicato su una rivista della casa editrice. Durante gli incontri con l’editor però non dovete necessariamente portargli ogni volta 50 pagine del manga completamente finito ma dovrete portargli ogni volta un cosiddetto “name” cioè delle tavole, divise per vignette con i disegni anche solo abbozzati, in parole povere uno “storyboard”. Parlerete quindi del name con l’editor che avrà il compito, dopo numerosi incontri, di darvi l’ok per disegnare le tavole definitive.

E anche dopo aver disegnato le tavole definitive l’editor potrà dirvi cosa migliorare. Il one shot potrà essere pubblicato direttamente sulla rivista magari in un numero in cui un manga normalmente pubblicato ha una pausa oppure in occasione di un particolare evento, ad esempio la casa editrice “Shueisha” ogni anno indice il “Treasure” cioè un premio per nuovi mangaka (possono parteciparvi sia mangaka semi-sconosciuti sia completamente sconosciuti). Se il vostro one shot riesce ad arrivare nei primi 3 posti di questo importante concorso ci sono buone possibilità che poi a breve possa essere pubblicato “regolarmente” su rivista;

  • il one shot non è piaciuto moltissimo ma l’editor che vi hanno assegnato ha intravisto in voi o un buon autore o un buon disegnatore. Nel caso avesse visto in voi un buon autore vi chiede di mandare alla casa editrice altre storie perchè, se si presentasse l’occasione e ci fosse una buona storia, non sarebbe impossibile che vi affianchino ad un disegnatore per pubblicare insieme un manga (anche in questo caso un one shot prima di tutto). Se, invece, ha visto in voi un buon disegnatore può proporvi di diventare l’assistente di un altro mangaka in modo da farvi un pò “le ossa”, nel frattempo nessuno vi vieta di continuare a mandare alla casa editrice altri one shot.

Un modo alternativo per proporre il vostro one shot, oltre che mandarlo direttamente per posta, è quello di avere la pazienza di chiamare le case editrici che vi sembrano più inclini a poterlo pubblicare e chiedere quindi un incontro con un editor. E’ una cosa che si può fare tranquillamente ma, ovviamente, in questo caso, se non siete dei talenti, dovete aspettarvi che, se il vostro one shot non è granchè, vi dicano chiaramente in faccia che fa schifo. E’ un rischio che si corre se si sfrutta questo modo. Lo stesso rischio lo si corre se, senza neanche chiamare precedentemente, si va direttamente e senza preavviso ad una casa editrice (in foto la sede della Shueisha) e si chiede un incontro con un editor…per educazione, probabilmente, l’ìncontro avviene ma lì dovete aspettarvi di tutto, anche che l’editor vi liquidi in pochi minuti dopo aver visto il vostro one shot.

Ritorniamo al caso di prima. Supponiamo che dopo diversi incontri il vostro editor dice di poter pubblicare il vostro one shot in un concorso della casa editrice…bene, viene pubblicato, ma se non arriva fra i primi posti che succede? Ovviamente non potete riproporre la stessa storia per un altro concorso, sia con la stessa casa editrice che con altre, ma crearne da zero una totalmente nuova. Ci sono giovani che provano…e riprovano…e riprovano tantissime volte ma non riescono mai a “fare il botto”. Questo perchè nei concorsi i giudici sono sia critici che mangaka affermati perciò riescono a vedere se quel che viene pubblicato può diventare un successo o no.
Ma non fermiamoci! Facciamo finta che il vostro one shot è arrivato tra i primi tre di un importante concorso…bravissimi! E ora che si fa? Beh,con il vostro editor dovete limare sempre di più i difetti finchè non sarà pronto per essere pubblicato su rivista, sempre che ce ne sia la possibilità come ad esempio subito dopo la “cancellazione” di un altro manga (che cos’è la cancellazione? Tra poco ve ne parlerò!). Bene…c’è l’occasione per pubblicarlo! Il primo capitolo dovrà essere abbastanza lungo, di solito deve essere di 50-60 pagine e deve attirare il più possibile. Badate bene però, prima che venga pubblicato il primo capitolo voi dovete avere pronti almeno 3-4 altri capitoli (anche se molto spesso basta avere solo i “name” dei capitoli, non necessariamente le tavole definitive) perchè la casa editrice deve essere convinta che la storia proceda bene almeno per i primi capitoli altrimenti non lo pubblicherà. Il numero di pagine dei successivi capitoli al primo saranno a seconda della rivista sulla quale il manga verrà pubblicato. Questo perchè esistono riviste settimanali, mensili, bimestrali, trimestrali, etc. Sulle riviste settimanali un normale capitolo è lungo circa 17-23 pagine (escluso il primo ovviamente e a volte anche il secondo può essere di 30 pagine circa), mentre invece nelle riviste mensili (o bimestrali e trimestrali) un capitolo normale va dalle 30-35 pagine alle anche 50-60 pagine (ovviamente anche qui il primo capitolo è lungo 60-70 pagine). Ogni casa editrice pubblica più riviste di manga, le case editrici più famose sono:

  • Shueisha;
  • Kodansha;
  • Shogakukan;
  • Kadokawa Shoten;
  • Hakusensha;
  • Mag Garden;
  • Media Factory;
  • VIZ Media;
  • Akita Shoten;
  • Gentosha;
  • Futabasha;
  • Shonen Gahosha;

E ce ne sono anche altre ma meno importanti. Le riviste di una casa editrice possono essere di più generi. Ora ovviamente non vi elenco tutte le riviste perchè sono centinaia, però per esempio posso dirvi le riviste che pubblica Shueisha (probabilmente la casa editrice più famosa perchè pubblicava Dragonball e pubblica Naruto, One Piece, Bleach, tutte sulla rivista Weekly Shonen Jump) e cioè:

  • Riviste Shonen : “Jump Square” (con lo speciale “Jump Square Second”), “Shonen Jump” (con lo speciale annuale “Akamaru Jump”), “V-Jump”;
  • Riviste Seinen : “Bart”, “Business Jump”, (con lo speciale “Business Jump Kon”), “Super Jump”, “Oh Super Jump”, “Ultra Jump”, “Weekly Playboy”, “Weekly Young Jump” (con anche gli speciali “Mantarou” e “Monthly Young Jump”);

  • Riviste Shojo : “Bessatsu Cobalt”, “Cobalt”, “Cookie”, “Cookie Box”, “Cookie Fresh”, “Bessatsu Margaret” (Betsuma), ”Margaret”, ”Deluxe Margaret”, ”Ribon”, ”Ribon Original”, ”Select You”, ”Tokumori”, ”Maria-sama ga miteru”);
  • Riviste Josei : “Bessatsu Chorus”, “Chorus”, ”Bessatsu You”, ”The Margaret”, ”YOU”, ”Young YOU”, ”Office YOU”.

Ok…probabilmente le avrete lette molto velocemente ma era giusto per far capire quante ce ne siano…e queste erano solo della Shueisha! E se siete preoccupati per le valange di carta consumata sappiate che Shueisha pubblica molte sue riviste su carta riciclata (infatti è molto “giallina”).
Ritorniamo alla vostra carriera di mangaka! Il primo capitolo del vostro manga ha avuto un discreto successo ma come si rende conto la casa editrice se il manga in questione è gradito o no? Ovviamente la rivista non pubblica solo il vostro manga ma ne pubblica anche molti altri (ad esempio Weekly Shonen Jump, che è settimanale, pubblica ogni settimana un nuovo capitolo di 21 serie manga quindi, considerando che ogni manga ha circa 20 pagine…beh è un bel mattone! Però non costa molto perchè costa solo 250 Yen cioè circa 1.90 Euro). Beh, si avvale di uno strumento molto utile…i questionari! E grazie ai questionari viene stilato un “ranking”. Il termine esatto in realtà è “ToC” cioè “Table of Contents” e si riferisce alle posizioni che ogni serie ha all’interno della rivista.

Se non ricordo male sul questionario (posto su una cartolina allegata alla rivista ma anonimo) bisogna rispondere a delle semplici domande (tipo età, se si è uomo o donna, lavoro, studio) e dare un voto che va da 1 a 5 ad ogni manga presente sulla rivista. Il lettore dovrà quindi mandare via posta questa cartolina e grazie a tutti quelli arrivati la casa editrice potrà effettuare delle statistiche piuttosto precise e, sopratutto, stilare una graduatoria (cioè il ToC) di gradimento dei manga…sì avete capito bene…una vera e propria classifica! In base a questa classifica il numero successivo della rivista vedrà inseriti alcuni manga prima di altri (ad esempio, se il vostro manga nel ToC è in quinta posizione, nel numero successivo della rivista sarà il quinto manga che si potrà leggere in ordine di pagine) e sarà utile alla casa editrice per capire quali sono stati i capitoli che sono più piaciuti in quel determinato numero della rivista e quindi la casa editrice sceglierà di conseguenza quale manga, nei successivi numeri, avrà l’onore della copertina o le pagine a colori (e notare che i manga che ricevono questi privilegi in un numero non saranno “rankati” e saranno cioè inseriti nella classifica in una posizione a caso, senza considerare i voti ricevuti) o…cosa più importante…se un manga è nel fondo della classifica da molte settimane…se viene cancellato o meno! E questo sarà deciso in una delle riunioni che la rivista effettua(di queste se non sbaglio ce ne sono 2 o 3 in un anno)e nella stessa riunione si decide quale serie “cancellare” e quale, per sostituire quella cancellata, far “iniziare”. Sia ben chiaro…è una cosa che succede molto spesso! D’altronde non è per niente facile come lavoro. E’ vero, possono esserci alcune piccole agevolazioni perchè, se il vostro manga viene pubblicato regolarmente la casa editrice si preoccuperà di procurarvi (se non lo avete già) uno studio per lavorare (l’affitto dello studio lo pagherete grazie ai soldi guadagnati dalla vendita dei volumi del vostro manga e dallo stipendio che vi fornirà la casa editrice grazie ad un regolare contratto) ma se,per esempio, dovete disegnare un capitolo ogni settimana saranno almeno 20 pagine (e quindi 20 tavole) da fare in meno di 5-6 giorni inventando ogni volta una storia che sia abbastanza buona da mantenere il gradimento alto e cercando di non abbassare mai il livello qualitativo dei disegni. E’ pur vero che se la vostra serie diventa regolare nel disegno vi verranno affiancati almeno 1-2 assistenti che si preoccuperanno di fare retini e sfondi ma non è comunque facile.

Se un manga viene cancellato viene comunque ad avere circa 15-20 capitoli come minimo e questo cosa comporta? Comporta che la casa editrice ogni 2 mesi fa uscire nelle fumetterie e nelle edicole un volume del vostro manga (in giapponese il nome per i volumi è “tankobon”). Un “tankobon” è di circa 200-220 pagine (al massimo) perciò, considerando che il primo capitolo ha più pagine degli altri, generalmente per quanto riguarda un manga shonen il primo volume ha 7 capitoli, tutti gli altri 9 capitoli (in casi eccezionali anche 10) . Lo stesso discorso è per quanto riguarda gli shojo (a seconda sempre della rivista sulla quale sono pubblicati) mentre per i seinen il discorso è diverso perchè i capitoli hanno normalmente più pagine perciò un volume può avere dai 4 ai 6 capitoli circa. Difficilmente succede che un manga sia composto da un solo volume, a meno che non sia pensato originariamente che fosse composto da un volume unico. Ma pensate che i capitoli usciti su rivista siano precisamente uguali a quelli sul volume? Ovviamente non è così. A parte il fatto che la carta dei volumi e migliore di quella della rivista (perchè,come abbiamo detto, essendo la carta per rivista carta riciclata, è un pò giallina) perchè il mangaka ha il compito di migliorare ogni capitolo che sarà pubblicato su volume, alcune volte perfezionando i disegni e le tavole, a volte colorando alcune pagine, altre ancora aggiungendo tavole totalmente nuove e che quindi su rivista non c’erano. Questo viene fatto quindi per invogliare i lettori ad acquistare i volumi anche se hanno già letto i capitoli su rivista. Un volume solitamente costa dai 3.90 euro (prezzo per gli shonen) fino ai 5-6 euro (per i seinen) per non parlare poi delle riedizioni o edizioni deluxe che costano anche di più.

Ma quindi…se il vostro manga riesce a resistere 15-20 capitoli e non viene cancellato…quando può essere considerato un successo? Per un mangaka il vero raggiungimento di un successo è prima di tutto che dal proprio manga venga trasmesso un anime(cartone animato) nella TV giapponese,in secondo piano se dal proprio manga venga tratta una light novel (con storia staccata dall’opera originale) o creato un film (in gergo tecnico “live action”). Ma questo quando succede più o meno? Una recente statistica, prendendo in considerazione i manga shonen pubblicati dal 2000 in poi sulla rivista Weekly Shonen Jump, ha mostrato che il record è detenuto dal manga “Hunter x Hunter” di Togashi Yoshihiro il quale riuscì anni fa ad ottenere l’annuncio della trasposizione in anime solo dopo 54 capitoli (quindi dopo circa 6 tankobon) della pubblicazione del manga (e oltretutto questo manga ha avuto ultimamente una seconda trasposizione anime, qui sotto nell’immagine l’annuncio della trasposizione), mentre al secondo posto di questa classifica c’è “Bakuman” di Takeshi Obata e Tsugumi Ohba traposto in anime dopo 66 capitoli (cioè dopo circa 7 tankobon). C’è da dire però che in questi casi si sta parlando di mangaka già affermati che avevano già pubblicato serie di successo su Weekly Shonen Jump (rispettivamente “Yu Yu Hakusho” per Togashi Yoshihiro e Death Note per Takeshi Obata e Tsugumi Ohba, entrambe i manga trasposti in anime) perciò sono due posizioni (in questa classifica) un pò falsate perchè le case di produzione di anime in quei casi sono andate sul sicuro…quello che invece è importante notare è il caso in cui il mangaka sia sconosciuto…e si vede che in media un manga di un nuovo mangaka viene trasposto in anime dopo 85-90 capitoli (nei casi in cui i capitoli siano di circa 20 pagine, quindi circa 10 volumi) della pubblicazione del proprio manga. Quindi bastano 10 volumi per avere un anime? Beh…magari può sembrare…ma non è poco! E comunque in questo caso stiamo parlando di manga di genere shonen, nel caso di altri genere, sopratutto nel caso dei seinen, si può arrivare ad una trasposizione anime anche dopo 5-6 volumi ma, per questo genere, è più difficile che diventino successi internazionali (e con “internazionali” intendo “commerciabili” all’estero, il che non è sempre sinonimo di qualità ma di vendibilità).

C’è da aprire anche una piccola parentesi riguardo agli anime e cioè che nemmeno nel caso in cui si abbia una trasposizione animata il manga poi diventa molto famoso. Sicuramente appena viene trasmessa la prima puntata, generalmente, la vendita dei volumi del manga da cui è tratto aumenta considerevolmente ma anche l’anime deve suscitare interesse altrimenti poi scema l’interesse anche per il manga. Come per i telefilm americani anche per le serie anime abbiamo le “stagioni”, una prima stagione di anime, se il manga non è ancora un successo planetario, è di circa 13 episodi e, ovviamente, se poi viene seguito da molte persone vengono fatte altre stagioni altrimenti si fermano alla sola prima stagione. Anche per questo a volte la storia dell’anime non è necessariamente la stessa di quella del manga, viene cambiata leggermente per far sì che ci sia un inizio ed una fine coerenti con l’inizio e la fine della stagione. Attualmente le serie anime più famose in Giappone sono quelle tratte dai “BIG 3” di Shonen Jump (cioè i 3 manga più popolari da 10 anni a questa parte che oltretutto non vengono nemmeno contati nella graduatoria dei gradimenti con i questionari, si può dire che nella maggior parte dei casi sono fuori classifica) e cioè One Piece, Naruto e Bleach con:

  • One Piece : 714 capitoli (70 volumi) e 604 episodi anime;
  • Naruto : 638 capitoli (65 volumi) e 540 episodi anime;
  • Bleach : 545 capitoli (59 volumi) e 366 episodi anime;

Se considerate che viene pubblicato un capitolo a settimana questo vuol dire, ad esempio,che One Piece è pubblicato da almeno 714 settimane cioè da più di 13 anni e mezzo! Dalla quantità di episodi degli anime sembra quasi che venga trasposto un episodio per ogni capitolo ma non è così, in realtà negli anime di queste tre serie in particolare vengono molto spesso trasmessi periodicamente 10-20 episodi cosiddetti “filler” e cioè episodi con storie totalmente originali e non raccontate nel manga e che quindi vengono trasmessi per “staccare” dalla storia originale (e molto spesso anche per raccogliere “materiale” dal manga).
Il record di capitoli di manga però credo sia detenuto da “Kochikame” di Osamu Akimoto, pubblicato su Weekly Shonen Jump dal 1976 ad oggi e che ha raggiunto più di 1800 capitoli (qui sotto la copertina di Shonen Jump che celebra il capitolo 1800), 186 volumi, 367 episodi anime e più di 140 milioni di volumi venduti.

Tutti questi numeri e queste considerazioni credo possano farvi capire che il lavoro di mangaka non è per niente facile. E’ vero, se si fa “il botto” con il vostro manga e diventa un successo internazionale probabilmente guadagnerete un bel pò di soldi ma, considerando la quantità di serie manga presenti sul suolo giapponese, non dico che sia più facile vincere alla lotteria…ma quasi!
Inoltre, voi pensate che se si riesce a creare un manga che poi diventa famoso poi la carriera sia tutta in discesa? Poche volte è così perchè raramente si vedono casi in cui mangaka famosi, finito la pubblicazione del loro manga, riescono a creare un altro manga che diventi anch’esso famoso a livello mondiale. Beh, se ci riescono si può dire che siano realmente dei geni. Forse è anche per questo che, molte volte, molti mangaka disegnano più manga contemporaneamente anche se questo succede solo se la “contemporaneità” delle serie disegnate è su serie almeno mensili. E’ davvero molto difficile che un mangaka crei e disegni contemporaneamente più di una serie “settimanale”. E più facile, invece, che un mangaka di una serie settimanale venga convinto dal proprio editor e dalla propria casa editrice ad “allungare il brodo” del proprio manga…d’altronde, il marketing è dappertutto e se una serie manga frutta un bel pò di soldini…alla casa editrice non conviene che finisca! Comunque, come dicevo, è difficile che dopo un grande successo, un mangaka riesca a “ripetersi”, è molto più normale che crei qualcosa che però non duri più di 10 volumi, molto spesso su altre riviste rispetto a quella dove è stato pubblicato il suo grande successo.
Alla fine dei conti…il lavoro di mangaka è un lavoro che può dare sì fama e notorietà ma non è per niente facile, davvero pochi riescono realmente a “sfondare”, ma a costo di anni persi nel proprio studio a disegnare da mattina a sera! Perciò, come e forse più di altri lavori, può andare avanti solo se c’è una “vera passione”!

E per questa puntata è tutto…arriverderci a presto!

                                                                                              ArchangelInHell

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