8 luglio 2013 – Le guerre commerciali si sono sempre combattute tra due soggetti. Da una parte l’innovatore, dall’altra il concorrente che generalmente copiava, o arrancava, cercando di erodere fette di mercato. Più dietro ancora tutti gli altri. Stiamo parlando, ovviamente di dispositivi mobili. 
Abbiamo attualmente due soggetti che innovano, che ricercano e che se le danno di santa ragione. Finchè era vivo Steve Jobs, padre-padrone di Apple, Samsung arrancava. Dopo la sua morte, Apple, sembra che arranchi, a fatica. Perché questa introduzione. Alcuni mesi fa abbiamo acquistato uno smartphone, un Samsung Galaxy Note II e fin dai primi tempi la caratteristica principale di questo dispositivo è stata la presenza asfissiante della pubblicità. Banner e avvisi pubblicitari ovunque. È vero, magari, l’iPhone è un dispositivo più bloccato, ma almeno non c’è questa presenza così asfissiante di annunci pubblicitari.
Abbiamo così deciso di avviare una ricerca su Google per trovare un metodo efficace e quindi rimuovere tutta questa offerta pubblicitaria. Le prime ricerche sono state alquanto deludenti. Bisognava fare il “root” (una sorta di jailbreak) e quindi con il rischio di perdere la garanzia della casa madre. Ai proprietari di dispositivi Android non sono dati i privilegi di superutente (root) per l’accesso al sistema operativo per motivi di sicurezza. L’accesso come root sul dispositivo può essere ottenuto sfruttando le falle di sicurezza di Android e viene utilizzato frequentemente dalla comunità open source per migliorare le capacità dei loro dispositivi, ma anche da soggetti malintenzionati per installare virus e malware. Poi abbiamo trovato AirPush sul playstore che ha scansionato il nostro dispositivo e ha proposto di disinstallare un’applicazione che ci infarciva di pubblicità il nostro caro smartphone. Per ora sembra che abbiamo risolto. La pubblicità è sparita dal nostro Samsung.
Francesco Cappello
