Torre Lapillo paradiso degradato. Una lettrice ci scrive

2 luglio 2013 – Salento, la meta turistica tanto in voga da qualche anno a questa parte, è per i più sinonimo di mare incantevole, di sole, di proverbiale ospitalità, di ottimo cibo, di “pizzica” e taranta, e tanto altro ancora. C’è un altro elemento di questa terra che, però, non è menzionato nelle guide turistiche: il degrado in cui alcune località versano. torre_lapillo (Custom)Certo, siamo al sud e sicuramente molti dei numerosi comuni salentini sono in serie difficoltà economiche, ma questo non può giustificare certi brutti e anche rischiosi spettacoli a cui i turisti, e non solo, sono costretti ad assistere.

Sono salentina, e ho avuto modo nei giorni scorsi di trascorrere qualche giorno nella località di Torre Lapillo, sulla costa ionica, frazione di Porto Cesareo, da cui dista pochissimi chilometri. Una manciata di casette dalle mille forme e colori, alcune davvero bizzarre, molte sicuramente abusive, altre completamente abbandonate e fatiscenti, sorte disordinatamente intorno all’omonima torre di avvistamento, bellissima e imponente struttura recentemente ristrutturata. Zona con un bellissimo mare cristallino e spiagge dai fondali piuttosto bassi e quindi a misura di famiglie con bambini piccoli.

Ed è proprio a questi ultimi che pensavo costantemente. Ci pensavo quando andavo a fare la spesa, a piedi, lungo la stretta e caotica via principale, quasi completamente priva di marciapiedi; ci pensavo quando, tornando dalla spiaggia, mi trovavo ad attraversare la lunga e larga via Bonomi, rischiando più volte di essere letteralmente travolta da automobilisti che guidavano a velocità pericolosamente sostenuta, o da automobilisti che, non avendo colto il perché delle due carreggiate separate, e quindi dei due distinti sensi di marcia, guidavano molto spesso in contromano incuranti delle norme stradali; e ancora, pensavo ai bambini quando, passeggiando sul marciapiede-spartitraffico della stessa via Bonomi, notavo materassi e tavole di legno abbandonati per giorni e giorni vicino ai bidoni dei rifiuti (bidoni che comunque venivano svuotati con regolarità: ogni giorno a partire dalle sei del mattino! Per la gioia dei vacanzieri residenti) e soprattutto quando osservavo tutte le panchine di questa strada: panchine in ferro quasi completamente arrugginito, cadente e tagliente, davvero pericolosissime, oltre che brutte da vedere, e a cui non ho potuto fare a meno di scattare delle fotografie.

E ora che sono tornata in città, ogni tanto penso ancora a quei bambini, e ai loro genitori, e a tutti i turisti che vengono da ogni parte d’Italia per vedere il tanto decantato Salento, e mi chiedo: cosa aspetta il comune a intervenire anche lì, come ha fatto in altre zone della stessa Torre Lapillo?

Serena S.

Galleria Fotografica Torre Lapillo

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