27 giugno 2013 – E la notizia che i salentini temevano purtroppo arrivò. La multinazionale Trans Adriatic Pipeline ha vinto sul concorrente Nabucco West e il gas azero sarà portato in Europa tramite il gasdotto TAP. La decisione è stata ufficializzata ieri in Grecia in un lussuoso albergo di Atene e l’accordo è stato firmato per la Grecia dal ministro delle Finanze Yannis Stournaras, da quello dell’Energia Makis Papageorgiou e dai vertici del Tap rappresentati dal manager Kjetil Tungland. La Grecia, in preda ad una feroce crisi econocmica, si ritrova, ora, ad essere importante strategicamente, poiché una parte del tragitto si snoda proprio sul territorio ellenico poiché è l’Azerbaijan il detentore del gas in questione. Dura la reazione del Comitato NO TAP che tramite il suo profilo Facebook
«dichiara di essere molto preoccupato dalla scelta del consorzio azero di affidare a TAP il trasporto del gas proveniente dal medio oriente. Non esiste infatti nessun progetto approvato per l’approdo del mega gasdotto in Italia ed è lungi dall’esistere anche un accordo con le comunità locali e le istituzioni italiane. Ribadendo la necessità di una scelta razionale, che tenga conto della vocazione dei territori e del principio di autodeterminazione dei popoli, si ritiene improponibile una scelta unilaterale da parte degli azionisti del consorzio Shah deniz. Il comitato “No TAP” continuerà quindi ad opporsi al progetto con approdo a San Foca e vigilerà affinché la voce dei cittadini non sia messa in sordina».
Un presa di posizione netta che però non scalfisce minimamente i piani del consorzio che per esempio riunitosi presso l’Acaya Golf Club nei giorni scorsi ha ignorato il comitato e i suoi rappresentanti e che procede spedito per la sua mission, la costruzione del Gasdotto a dispetto dei dinieghi della popolazione locale. È ora che la popolazione salentina, in particolare di Melendugno e Vernole, maggiormente interessate al progetto, si sveglino dal letargo e facciano sentire la propria voce, altrimenti dopo, la costruzione di questo nuovo eco-mostro, sarà troppo tardi.
Francesco Cappello