2 e 3 luglio TAP risponderà alle domande. Facciamoli capire che non sono graditi

25 giugno 2013 – Quando il 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo scoprì l’America aveva con sé delle casse di pietre colorate e oggetti di nessun valore. L’obiettivo per il navigatore genovese era scambiare quegli oggetti con pietre preziose e oro.no_tapGli Spagnoli, in particolare, finanziatori di Colombo, erano letteralmente assetati del prezioso metallo giallo e altri oggetti di valore, anche perché il loro Regno era sempre a corto di quattrini. Perché questa breve digressione storica? Perché l’assedio che sta compiendo TAP nei confronti delle popolazioni del Salento sembra proprio lo scambio, ineguale, che fecero gli indigeni che scambiarono oro con oggetti luccicanti di nessun valore. I salentini, nello specifico gli abitanti di Melendugno e Vernole, rischiano di scambiare la pace naturale e ambientale (oro e pietre preziose) con un gasdotto (oggetto senza valore) che non avrà alcuna ricaduta effettiva sui territori nei quali sarà costruito, nonostante il consorzio TAP si affanni a spiegare e a far capire inutilmente agli indigeni che il progetto avrà un’enorme ricaduta sul territorio. Quindi il 2 e 3 luglio prossimi quando il personale TAP, insieme a tecnici competenti, sarà a disposizione presso i mercati comunali di San Foca e Melendugno per approfondire eventuali richieste di chiarimento gli indigeni salentini dovrebbero intervenire in forze e ricacciare in mare questi avventurieri il cui unico scopo è l’arricchimento della propria compagnia e il conseguente impoverimento dei territori interessati dal progetto del gasdotto.

 

Francesco Cappello

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