24 giugno 2013 – Una settimana fa aveva subito un attentato. Nella notte tra venerdì e sabato scorsi, infatti, una “manina” misteriosa aveva collocato una bombola di gas (in realtà riempita di polvere esplosiva) davanti a un’ala della casa-masseria, in agro di Porto Cesareo, di proprietà di un quarantottenne di Veglie. E quando mancavano pochi minuti alla mezzanotte, un’esplosione aveva gravemente danneggiato una pensilina e alcune stanzette esistenti appunto in quella costruzione. Il tutto, per fortuna, mentre non c’era nessuno nell’abitazione. Per identificare il padrone di quella “manina” e chiarire il movente del gesto, i Carabinieri della Stazione di Porto Cesareo stanno alacremente ancora indagando. Nel frattempo è saltata fuori la sorpresa: una cospicua parte della costruzione è abusiva. Questo nuovo capitolo del duello tra i Carabinieri e il fenomeno delle edificazioni senza permessi – che purtroppo si sta dimostrando oltremodo capillare nella zona della cittadina ionica – ha portato i militari a mettere i sigilli a strutture per un totale di oltre 330 mq. Gli accertamenti condotti hanno fatto rilevare che un’ala dell’immobile era stata frazionata in quattro mini-appartamenti, presumibilmente a destinazione turistica; soggiorni, cucinini, bagni, camere da letto e – in alcuni casi – verande erano stati realizzati in assenza di permesso di costruire e di autorizzazioni paesaggistiche. Con il risultato – paradossale – che le parti, almeno per certi aspetti, si sono invertite: colui che aveva sporto denuncia per l’attentato subìto è finito a sua volta denunciato (peraltro, dopo aver avuto anche in passato problemi legali per analoghe questioni). Quanto alla struttura abusiva, è finita al momento sotto sequestro, in attesa delle valutazioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce.
La Redazione