Il Salento e i salentini dicono no alla TAP sfidando il solleone

20 giugno 2013 – Si è svolta ieri, sotto un sole cocente, una pacifica manifestazione per dire no alla TAP, no al Trans Adriatic Pipeline. La location, scelta per questa pacifica espressione della volontà popolare, è stata selezionata proprio da TAP, il lussuoso Double Tree presso l’Acaya Golf Club.notap_acaya La TAP, per quei pochi ancora che non sanno cosa sia è una multinazionale costituita da capitale svizzero, tedesco e norvegese che ha avuto un’idea fantastica: costruire un megagasdotto che trasporterà in Europa il gas proveniente dalle regioni del mar Caspio. Un gas che non sarà, quindi, ad uso e consumo italiano ma servirà a rimpolpare le riserve delle citate nazioni che costituiscono la joint-venture, Norvegia, Svizzera e Germania.

All’Acaya Golf Club, ieri, erano attesi i sindaci dei comuni che attraverserà il gasdotto (che non si sono fatti vedere, però) e il consiglio di amministrazione della multinazionale. Una sorta di presentazione del progetto. Il Comitato NOTAP, quindi, ieri ha manifestato il proprio dissenso riguardante il progetto, un progetto che porterebbe le marine di Melendugno al depauperamento turistico-ricettivo. Sì, perché il gasdotto, dall’Albania, dovrebbe sbucare a San Foca, per la quarta volta consecutiva bandiera blu e per la seconda volta sempre consecutivamente ha conquistato le 5 vele fi Legambiente. Un lembo di terra fortemente a vocazione turistica che si ritroverebbe con una bomba ecologica ad orologeria. Sì perché il gasdotto potrebbe essere, oltrechè inutile per le riserve energetiche italiane, anche pericoloso, basti pensare che nel 2012, in Lunigiana, un gasdotto gestito da Snam Rete Gas è esploso provocando un cratere di 20 metri di diametro e 7 metri di profondità.

Francesco Cappello

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