7 maggio 2013 – Durante l’ultimo consiglio comunale, del 30 aprile scorso, l’assessore delegato per il Turismo, Anna Elisa Prete ha presentato la modifica dell’imposta di soggiorno vigente sul territorio comunale. La parte più rilevante, secondo l’assessore Prete, è l’adeguamento con le tariffe vigenti nazionali. L’imposta passa da un massimo di cinque ad un massimo di sette giorni per i mesi di giugno, luglio e settembre, mentre per agosto l’imposta di soggiorno si paga ogni giorno. Quindi in un periodo di grave crisi economica la Giunta, monocolore socialista, che guida Melendugno decide di uniformarsi al resto del Nazione e invece di fare qualcosa di rivoluzionario, come togliere o abbassare l’imposta di soggiorno, per rendere il territorio più appetibile, con la scusa dell’adeguamento aumenta le tasse.
È da precisare che tale imposta non graverà sul cittadino indigeno ma sul forestiero, su quel turista che contribuisce alla nostra economia. L’imposta di soggiorno è stata introdotta con decreto legislativo n. 23 del 14 marzo 2011, art. 4 e Melendugno ha introdotto la tassa il primo giugno del 2012 e lo scorso anno ha portato, nelle casse esauste di Melendugno, poco più di 176mila euro. La proposta di modifica, in Consiglio comunale, è stata votata e approvata dalla sola maggioranza.
Francesco Cappello
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