2 gennaio 2013 – Dopo soli cinque anni di commercializzazione i netbook vanno in pensione. Anche Acer e Asus, dopo Samsung, Dell e HP, hanno deciso di interromperne la produzione.
Ormai i netbook hanno fatto il loro tempo e hanno rappresentato, nel loro piccolo, il desiderio degli utenti di poter avere un dispositivo a basso costo e capace solo di andare su internet. Sì perché il netbook era nato solo per quello, solo per la navigazione sul web: piccolo, maneggevole ed economico.
Il problema nacque quando gli utenti pretesero di poterlo utilizzare per altro ma il netbook non ha mai tradito le aspettative: piccolo e lento, spesso più dei vecchi pentium III di cui era il successore con i processori Atom che aveva a corredo. I netbook che saranno commercializzati nel 2013 sono solo le giacenze, perché di nuovi non ce ne saranno più, sostituiti da tablet e smartphone spesso più performanti dei piccoli notebook.
I tablet sono assurti quindi a loro degni successori e tutte le case produttrici si affannano nella loro produzione, aiutate anche dalla presenza di Android, il sistema operativo di Google, che permette, a questi piccoli piccoli computer, di superare in prestazioni i netbook.
«Personalmente ho sempre scoraggiato l’acquisto di un netbook, favorendo invece quello di un computer portatile, anche perché tutte le case produttrici hanno sempre fatto di tutto per appesantire i netbook, per giustificarne, in qualche modo, la lentezza cronica di cui soffrono»
ci dice un rivenditore di prodotti di informatica della zona.
Francesco Cappello