19 settembre 2012 BORGAGNE – Grazie alla fervida attività di Angelo Pellegrino e dei suoi collaboratori “Ngracalati”, si è potuto gustare il sapore maturo di un paese, Borgagne, che trova il piacere di ascoltare in silenzio storie, di ascoltare note nuove e canti antichi, di ascoltare. Tre sono state le serate che ci hanno visto raccolti sotto un Mitico Albero ai piedi del paese, seduti su vegetali panchine di fortuna, alla penombra di un rigoglioso fogliame, in “religioso” (dico religioso) silenzio, attenti a cogliere frutti di parole e musica.
* nel primo incontro Sulle orme di Idrusa, storia scritta e narrata dalla sottoscritta, la musica di Rocco Nigro e la voce di Rachele Andrioli
* nel secondo incontro, con la voce di Enza Pagliata e la musica di Galeandro, è stato il turno di L’esiliato dei pazzi, di Antonio Errico
* nel terzo ed ultimo incontro, Lecce sbarocca di Franco Ungano, la voce di Anna Cinzia Villani e le note di Valerio Daniele.
Questo il programma per chi ama sapere fatti precisi, ma molto altro accadeva sotto l’Olmo, e non tutto si riesce a dire
l’intreccio delle emozioni sollecitate dalle note musicali, i brividi provocati oltre che da l’umidità di stagione, dalle voci di chi narra, di chi canta, di chi urla sentimenti che sconvolgono da sempre i cuori
e i piedi battono la nuda terra dove affondano silenziose chissà da quanto, le radici dell’Olmo.
Spettatori in ritardo che arrivano quali gatti, altri che vanno via non visti, complice il buio della sera, echi di giochi di ragazzi, ombre che fanno da cornice al tutto.
Che l’estate volga alla fine non è poi un dramma, se ci lascia godere frutti che, quali “gracioppi”, grappoli scordati sulla pianta di vite, ci danno il gusto dolce della vita.
Wilma Vedruccio