Chiazza di Catrame a Sant’Andrea. “Nessun pericolo per la balneazione” afferma il vicesindaco

26 agosto 2012 SANT’ANDREA – Verso le 18 di ieri, 25 agosto, sospinta dalle correnti la chiazza di catrame, già avvistata al largo di Frassanito (Otranto), ha fatto il suo ingresso nella piccola baia di Torre Sant’Andrea.

Le immagini, in esclusiva per melendugno.net, testimoniano la gravità dell’evento e la sua contemporanea eccezionalità. Al momento vi sono i mezzi della capitaneria di Porto di Otranto che stanno coordinando gli interventi per la pulizia delle acque.

I bagnanti della piccola marina di Melendugno si sono riversati in acqua, a causa del gran caldo di fine agosto, e certi del fatto che le stesse acque siano state ripulite e costantemente monitoriate da ARPA, Usl e dalla stessa capitaneria di Porto, che a borgo dell’alce nero di Castalia Ecolmar sta provvedendo a bonificare le acque. Permangono ancora alcune tracce di catrame, in acqua, ma è poca cosa rispetto a ieri pomeriggio. Interpellato telefonicamente il vice-sindaco Fabio Bufano ha dichiaratoche le acque sono pulite e, dopo le dovute analisi, non vi è pericolo per la balneazione.

Il problema dello sversamento in acqua, causato dal lavaggio delle stive nel Mediterraneo è un problema annoso che si ripete ogni volta che una grossa nave passa presso le nostre coste, Gli scarichi in mare aperto sono vietati così com’è vietato il lavaggio illegale delle stive, ma la pratica consente una riduzione dei costi economici della gestione della petroliera o del natante. Secondo fonti del 2010 il petrolio finito nel Mare Nostrum era pari a 150mila tonnellate annue. Un problema che può essere risolto solo con maggiori controlli da parte chi deve tutelare le nostre coste in modo che questo barbaro uso sia controproducente.

Francesco Cappello

Galleria fotografica

Diapositive della chiazza

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  1. mitilo del salento
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