Riceviamo e pubblichiamo
…..cummare l’aggiu persa la caddhrina,
cummare l’aggiu persa la caddhrina,
sutt’allu liettu tou
sutt’allu liettu tou s’ha mmasunata……
11 giugno BORGAGNE – I visitatori di Borgoinfesta e la gallina. Quando due mondi si cercano, si incontrano, si scontrano. Cultura contadina, sensibilità genuina e slogan a confronto. Le ragioni degli uni, le ragioni degli altri, le ragioni della gallina.
I versi di sopra sono l’incipit di una canzone popolare che ci fa ballare gioiosamente nelle piazze salentine e a voler leggere si tasta la familiarità con l’animale domestico appunto, quale “pets” all’anglosassone.
La gallina a sera “se mmasuna”, va a nanna, mette la testa sotto l’ala e dorme in piedi su un trespolo di fortuna. Tutto qui, nessun maltrattamento da denuncia animalista. L’autore, G.C., se la porterebbe in camera, se glielo permettessero, in casa, forse ha pensato di offrirle un’ora di gloria, messa lì in primo piano in una istallazione di “orrori” consumistici che approdano sulle nostre spiagge e che lo stesso ha raccolto con pazienza e con un senso di pietà, per un’umanità distratta, superficiale e consumistica.
Altro che insensibilità verso il mondo animale…che parole grosse, che giudizio errato! Davvero punti di vista estremi, forse inconciliabili, se non si rinuncia a slogan per cercare di capire la ragione dell’altro.
Una prestigiosa produzione di Borgoinfesta porta in copertina una efficacissima immagine di animali da cortile e ci piace, le canzoni popolari ne fanno riferimento ad ogni strofa e ci piacciono…cosa non va quindi?
Non ci piace un incontro ravvicinato con l’animale? O la sua “puzza”?
Basta allargare lo sguardo alla cultura contadina che sopravvive, a macchia di leopardo, nel pianeta, da occidente a oriente, dalle farms americane ai villaggi dell’India o
della Cina, per recuperare una dose di buonsenso, necessaria.
Il tam-tam in rete dovrebbe risuonare per ben altri argomenti che la difesa di una gallina, rispettata e coccolata dall’autore dell’istallazione di cui si parla, persona di grande sensibilità ambientale e umana, e in quell’ ”umana” abita a pieno titolo la gallina e l’universo animale.
Ma viviamo tempi…come dire…di plastica? non autentici, forse un pò ipocriti, con realtà simulate, ci commuoviamo via internet per un episodio da nulla e chiudiamo gli occhi verso realtà mostruose di vera sopraffazione.
Sarebbe il caso di riflettere su cosa ha comportato buttarsi indietro tutto il mondo contadino e averlo sostituito con il mondo di facebook.
E poi, sappiamo tutti che a volte si può “strillare come una gallina”.
Da un utente del Forum di Melendugno.net
Mitilo del Salento