Non c’è pace per Anne Frank, battezzata postuma dai Mormoni

(26 febbraio 2012) SALT LAKE CITY – Annelies (Anne) Marie Frank morì, a 15 anni, in un campo di sterminio nazista nel marzo 1945 e secondo Abraham H. Foxman , direttore nazionale dell’Associazione anti-diffamazione è stata uccisa una seconda volta il 18 febbraio scorso. La Chiesa Mormone Dominicana ha battezzato “per procura”  la piccola vittima della ferocia nazista. I mormoni, invece, facendo finta di nulla e dimenticando cosa i nazisti abbiano fatto a sei milioni di ebrei hanno battezzato postuma Anne Frank.

I mormoni adottano da tempo la pratica dei battesimi postumi, in questo modo accrescono il numero dei loro membri e il battesimo postumo viene praticato su richiesta dei propri membri che vogliono ricongiungersi ai loro cari dopo la morte in una sorta di paradiso mormone. Seguendo questo ragionamento è probabile che qualche parente di Anne Frank abbia fatto richiesta a che la piccola vittima dell’olocausto sia stata battezzata postuma. Solo che, disdetta, i mormoni spesso battezzano, ebrei, anche quando richieste in tal senso non vi sono e ne sono esempi il battesimo dei genitori di Simon Wiesenthal, sopravvissuto all’Olocausto e cacciatore di nazisti oppure quello di Elie Wiesel, altro sopravvissuto allo sterminio nazista e premio nobel per la pace nel 1986. I battesimi postumi sono in totale violazione dell’accordo stipulato nel 1995 tra la chiesa Mormone e la comunità ebraica statunitense. Non è la prima volta che si tenta di battezzare postuma la piccola Anne Frank, è almeno dal 1989 che si tenta di annoverarla tra i mormoni e questa volta la “missione” sembra essere stata compiuta.

Francesco Cappello

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