Costa Concordia: corsa contro il tempo, microesplosioni per perlustrare la nave

(17 gennaio 2012) GROSSETO – Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, è stato categorico, prima si ricercano tutti i 29 dispersi, poi si dà avvio allo svuotamento del carburante dalla nave Costa Concordia. Ma per essere sicuri che non ci sia più nessuno sulla nave e che tutti i 29 dispersi siano a terra sani e salvi è necessario agire in fretta.
Per questo motivo i palombari della Marina Militare hanno utilizzato delle microcariche per aprirsi un varco nello scafo e poter ispezionare la nave più velocemente. Con i varchi è possibile raggiungere alcune zone difficilmente raggiungibili considerando anche il fatto che i leggeri movimenti della nave hanno portato i soccorritori ad interrompere le ricerche che potevano essere compiute durante la notte.
Le microcariche sono composte da plastico tipo C-4. Questo tipo di esplosivo è modellabile e può essere inserito in qualsiasi fessura. Inoltre il C-4 può essere reso cavo e la sua esplosione può essere circoscritta e localizzata e a differenza del tritolo che esplode soltanto e fa solo danni, con il C-4 è possibile restringere la zona in cui serve l’esplosione. Inoltre il C-4 è più stabile e per farlo esplodere serve un detonatore ed infine è resistente all’acqua.
I sommozzatori della Marina Militare hanno quindi fatto già esplodere tre delle quattro microcariche per aprirsi un varco. Le esplosioni sono state fatte sia sopra che sotto il livello dell’acqua. É una corsa contro il tempo considerando anche il fatto che un’eventuale fuoriuscita del carburante potrebbe cause, oltre al danno ambientale, anche lo scivolamento della nave o portare la Costa Concordia a spezzarsi ed infine rendere vane le ricerche dei 29 dispersi.

Francesco Cappello

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