Bambola di Steve Jobs, familiari e Apple ne vietano produzione

(17 gennaio 2012) ROMA – Il “Big Jim” Steve Jobs non entrerà in produzione. Lo ha deciso ad Hong Kong il produttore, Tandy Cheung, che doveva commercializzare la statuetta molleggiata dell’amministratore delegato di Apple recentemente scomparso. Sul sito del produttore il comunicato ufficiale, che ha come sfondo la bambola di Steve Jobs che dà mostra di sè.
Nel comunicato si legge che senza l’approvazione della famiglia Jobs la bambola non entra nè in produzione nè sarà commercializzata e il denaro raccolto per i modelli già ordinati verrà restituito. «Vorrei cogliere l’occasione per ribadire che l’intenzione originale per la creazione della statuetta è stata dettata unicamente dall’ammirazione di un fan di Steve – spiega il produttore che aggiunge – quattro anni fa ho creato una sola statuetta di Steve e l’ho messa sulla mia scrivania, accanto al mio Mac».
Certo per la famiglia Jobs veder giocare i fan con il congiunto recentemente scomparso era un affronto troppo profondo. Sempre dal sito si scopre che non solo era possibile far fare al “Big Jim” Steve Jobs i classici movimenti di ogni statuetta, ma era anche possibile spogliarlo o “amputargli” le mani intercambiandole. Una produzione un pò macabra senza dubbio.
Tandy Cheung aveva insistito che le pressioni esercitate dall’esercito di avvocati messo in campo dalla famiglia Jobs non gli avrebbero fatto cambiare idea e che la bambola sarebbe entrata in produzione, ma poi sono anche intervenuti gli avvocati del colosso Apple che hanno ribadito che ogni giocattolo che «assomiglia al logo della società tecnologica, al nome della persona, all’aspetto o ha le sembianze dei suoi prodotti sarebbe un reato penale». Alla fine il fan Tandy Cheung si è arreso.
Prima di essere ritirato dalla linea di produzione, l’action figure veniva venduta con un paio di calzini neri, occhiali, una cintura di pelle, due mele (di cui una morsicata), uno sgabello da bar e una targhetta con scritto “One More Thing”. Inoltre c’erano un paio di mani di ricambio che imitare i gesti più significativi di Jobs. Nel 2010 un’altra ditta, la MiC Gadget, aveva tentato la medesima cosa, ma in quel caso Steve Jobs, era abbigliato come un ninja.

 

Francesco Cappello

fonte: QI

Leave a Reply