Pirateria, 2 anni di prigione per aver condiviso X-man

(21 dicembre 2011) ROMA – Condividere file audio visivi protetti da diritto d’autore è un reato. Lo sa bene anche Gilberto Sanchez, un 49 enne installatore di vetro con la passione della musica e residente a New York che si è visto affibbiare dalla giustizia statunitense una condanna a un anno e una restrizione sull’uso del computer. Nel 2009 aveva fatto lo sbaglio di caricare, sul noto servizio megaupload, un film.

Un mese prima dell’uscita era venuto in possesso di un file, incompleto e di qualità pessima. Era un film che di là a poco, il primo maggio, sarebbe stato proiettato nelle sale cinematografiche, X-Men Origins: Wolverine, arrivato nelle sale italiane il 29 aprile 2009. Nonostante la pessima qualità del video, e la sua incompletezza, il procuratore federale di New York, Margaret Morrow, lo ha comunque condannato alla pena detentiva, 12 mesi e altri 12 mesi in libertà vigilata. Il file era stato scaricato comunque migliaia di volte causando una perdita economica per la casa di produzione. Sanchez, al momento dell’arresto da parte del FBI, e per alleggerire la sua posizione, si era dichiarato subito colpevole ammettendo di aver condiviso il file in questione e di aver acquistato il film da un venditore ambulante di New York.

«La sentenza emessa dalla giustizia federale manda un forte messaggio di deterrenza agli aspiranti pirati di internet – ha dichiarato il procuratore Andre Birotte – Il Dipartimento di Giustizia perseguirà quelle persone che cercano di rubare la proprietà intellettuale di questo paese» e ancora un’assistente del procuratore, Lisa E. Feldman ha gongolato affermando che «questa è la più lunga condanna mai inflitta per un imputato accusato di caricamento di un singolo film protetto da copyright su Internet».

La notizia della condanna arriva insieme all’apertura di un nuovo sito web che rivela cosa i pirati scarichino da internet. Youhavedownloaded.com individua il proprio indirizzo IP, la località di connessione e cosa, presumibilmente l’utente abbia scaricato sul proprio computer. L’associazione dei produttori discografici riuniti nella potente Recording Industry Association of America (RIAA) recentemente è stata al centro di controversie su come spiare gli utenti indiziati di scaricare illegalmente dei file. In Italia il fenomeno della condivisione è tutt’altro che risolto nonostante nel 2004 il ministro delle Telecomunicazione Giuliano Urbani abbia varato un disegno di legge che ha inasprito le sanzioni contro chi carica e scarica file protetti da diritto d’autore.

 

Francesco Cappello

fonte: ilquotidianoitaliano.it

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