iPulpit, arriva il pulpito tecnologico per preti itech

(8 novembre 2011) USA – Da che pulpito vien la predica, ma in questi tempi moderni ed estremamente tecnologizzati il pulpito è divenuto, anch’esso, tecnologico. Ipulpit è l’invenzione di un’azienda statunitense, la Little Mountain Productions, che permette di contenere un iPad o altri tablet. È nient’altro che un pulpito classico, in alluminio, molto elegante, che può essere corredato delle tavolette di ultima generazione ed essere utilizzato in chiesa, così come per eventi accademici, meeting o altro che non sia prettamente spirituale.

Negli Stati Uniti numerose congregazioni spingono i propri fedeli ad utilizzare la moderna tecnologia durante le funzioni religiose. Secondo un rapporto pubblicato dal Seminario di Hartford, in Connecticut, un terzo delle congregazioni degli Stati Uniti hanno incrementato l’utilizzo della moderna tecnologia di oltre il 10% negli ultimi dieci anni. Il Seminario di Hartford studia l’evoluzione e la “salute” delle congregazioni di varia fede e i loro cambiamenti nel corso dell’ultima decade. Lo studio ha anche osservato che quanto più una congregazione utilizza la tecnologia, tanto più è generalmente aperta al cambiamento.

Lo studio è stato condotto prendendo in esame oltre 28mila congregazioni di 32 fedi diverse che vanno dai cattolici ai protestanti ai musulmani e agli ebrei negli Stati Uniti, e rappresenta il risultato di indagini condotte nel 2000, nel 2005, nel 2008 e nel 2010. Il rapporto ha rilevato che i cristiani evangelici sono i più itech, indipendentemente dall’età. Per esempio, la Chiesa di tale confessione a Douglasville, in Georgia, consente ai suoi fedeli, attraverso applicazioni come “Bibbia”, di prendere appunti, di rispondere ai sondaggi, e alle domande del pastore che compie la funzione. Anche l’uso di Twitter è ammesso, purchè sia in linea con la funzione che stanno seguendo. La Chiesa in questione trasmette i suoi servizi in diretta web.

Sempre secondo il rapporto circa il 90,4 % delle congregazioni utilizza la posta elettronica per raggiungere i loro fedeli e il 69,2 % ha un sito web. Inoltre, sempre più congregazioni hanno una pagina Facebook (41,3 %), un blog (12,7 %) o un podcast (11,6 %). Tuttavia, nonostante alcune innovazioni moderne, numerose congregazioni religiose statunitensi non godono di buona salute finanziaria. Lo studio ha rivelato che i fedeli avanzano con l’età e sono pochi i giovani che li sostituiscono diminuendo in questo modo la vitalità spirituale. Questo mancato ricambio generazionale ha portato negli ultimi dieci anni ad un dimezzamento nelle congregazioni in buona salute economica. Tecnologia sì, ma a caro prezzo.

Francesco Cappello

fonte: www.ilquotidianoitaliano.it/scienze-e-tecnologie/2011/11/news/ipulpit-arriva-il-pulpito-tecnologico-122660.html

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