(24 ottobre 2011) MELENDUGNO- Ieri la giunta comunale di Melendugno, riunita in sessione straordinaria, ha deliberato il lutto cittadino. E non poteva essere altrimenti. Oggi alle 16, presso Piazza Sandro Pertini, si svolgeranno i funerali di Vittorio Potì deceduto dopo una lunga malattia a causa di un male incurabile. É morto da sindaco, da primo cittadino dopo una vita spesa per il bene della collettività, della sua Melendugno.
Potì è stato una delle figure più importanti del partito socialista pugliese e viene ricordato con affetto dai suoi colleghi, sia alleati che avversari politici, ma mai nemici. Sono centinaia i cittadini che affollano la sala consigliare, dove è stata allestita la camera ardente, per rendere l’ultimo saluto al sindaco Potì. Gente comune, e personaggi politici, locali, provinciali e regionali.
Vittorio Potì, classe 1940, laureato in biologia aveva, in un primo tempo scelto la strada dell’insegnamento. Poi negli anni settanta era divenuto sindaco di Melendugno, per due mandati, sua città natale e da lì era stata un’ascesa verso incarichi provinciali prima, regionali dopo. Consigliere regionale della Puglia dal 1990 al 1995 e dal 2000 al 2005. Per quattro legislature consigliere della provincia di Lecce dove ha ricoperto l’incarico di vicepresidente per cinque anni e successivamente di presidente del consiglio provinciale per i due anni successivi. Nel 2009 ha iniziato la sua quinta legislatura a Palazzo dei Celestini nelle file dell’opposizione. L’8 giugno 2009 era stato eletto nuovamente sindaco raccogliendo 3.533 preferenze contro il sindaco uscente, Roberto Felline che ne raccolse solo 350 in meno. E alla guida del suo comune è deceduto dopo aver passato l’ultimo mese ricoverato al Vito Fazzi. La sua ultima apparizione pubblica durante l’inaugurazione della piscina coperta a Melendugno, il 18 settembre scorso. Il mio ricordo riguarda un’intervista fattagli durante la campagna elettorale per le elezioni comunali dell’8 giugno 2009. Un candidato sindaco combattivo pronto ad affrontare, con il suo solito spirito, i cinque anni di governo che lo attendevano e che certamente non immaginava che non avrebbe potuto ultimare il suo mandato alla guida della sua città, di Melendugno.
Interpellato telefonicamente il vice-sindaco Mauro Russo ha espresso profonda tristezza e rammarico per la perdita dell’uomo che considera come un secondo padre:
«Mi ha insegnato tantissimo, sia a livello politico che umano. Mai accentratore, ma un moderato che smussava gli angoli per trovare un compromesso. Un fulmine a ciel sereno di cui solo domani ci potremo rendere conto perché inizieremo la prima giornata lavorativa senza il nostro sindaco Vittorio Potì».
Qui un’intervista del sindaco Potì del 2009:
Francesco Cappello