da ilquotidianoitaliano.it
(19 ottobre 2011) ROMA – Alzi la mano chi non ha uno smartphone o non ha in mente di comprarlo o farselo regalare per il prossimo Natale. Gli italiani, popolo di santi, navigatori mobili e possessori di smartphone. Secondo un recente studio del Politecnico di Milano il 39% della popolazione italiana possiede una di queste meraviglie tecnologiche.
Negli Stati Uniti, la percentuale è di 35 punti. Venti milioni di smartphone vanno in giro per il Bel Paese. E dai cellulari intelligenti a internet il passo è breve. Dove non è attecchito il computer ci è arrivato lo smartphone. È grazie agli smartphone gli italiani, anche i più restii, si sono collegati per la prima alla rete mondiale, favoriti anche dalle offerte, sempre più economiche, degli operatori mobili.
Il primo smartphone fu il Simon, progettato da Ibm nel 1992. Potevano essere installate delle applicazioni extra come calendario, rubrica e alcuni giochi. Poi arrivarono i Pda, cioè i palmari dove vi era lo schermo touch. Dall’unione dei due dispositivi e dall’evoluzione tecnologica arrivò il primo iPhone e da qui è stato un fiume in piena tanto che a giugno di quest’anno, in Europa, gli smartphone hanno superato, in vendite, i tradizionali telefonini. Nel 2010 il mercato delle applicazioni da installare su questi cellulari di nuova generazione ha generato un volume di affari pari a 35 milioni di euro con una crescita stimata tra il 70 e il 90%. Spiega Andrea Rangone, professore esperto di e-business al Politecnico milanese:
«Di conseguenza sono cresciute molto presto nel Paese attività imprenditoriali che hanno capito le potenzialità del telefonino sempre in tasca che andassero oltre le telefonate e gli sms. Dalle suonerie dei primi tempi alle app di oggi»
É anche vero che, per i più, possedere uno smartphone sia solo uno status symbol da ostentare a tutti i costi e molti non ne capiscono le potenzialità. Ma ormai l’acquisto è fatto.
Francesco Cappello