class action contro Aruba

Un incendio venerdì scorso, 29 aprile, e alcuni utenti inferociti già parlano di trascinare Aruba S.p.a in una Class Action memorabile, da milioni di euro per rifonderli di mancate entrate pubblicitarie.

La Class Action è un’azione collettiva, nello specifico un’azione legale condotta da uno o più soggetti che, membri della classe, chiedono che la soluzione di una questione comune di fatto o di diritto avvenga con effetti ultra partes per tutti i componenti presenti e futuri della classe. L’azione collettiva è il modo migliore con cui i cittadini possono essere tutelati e risarciti dai torti delle aziende e delle multinazionali, in quanto la relativa sentenza favorevole avrà poi effetto o potrà essere fatta valere da tutti i soggetti che si trovino nell’identica situazione dell’attore. Aruba S.p.A., invece, è una società italiana che offre servizi di web hosting, e-mail e registrazione nomi a dominio. Fondata nel 1994 come Technorail S.r.l., la società ha cominciato a muovere i primi passi nel settore con il brand Technet.it. Nel 2003 è stata inaugurata la webfarm di Arezzo, uno spazio di 2.000 mq dove sono ospitati i web server e venerdì scorso un incendio nella server farm ha causato l’interruzione del servizio web per migliaia di siti. L’incendio ha coinvolto unicamente la sala degli UPS, mentre le macchine server e le sale dati non hanno subito alcun danno, ma per precauzione tutto Aruba è stato spento. Migliaia di siti e indirizzi di posta elettronica sono divenuti, improvvisamente, inesistenti e non più raggiungibili dall’esterno. Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc, lo stesso giorno del blackout ha attivato

«prontamente il suo pool di legali per valutare la situazione e la possibilità di un risarcimento del danno subito, non escludendo un’eventuale class action a tutela degli interessi degli utenti – Si legge sul sito dell’associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori (ADOC) – I server Aruba gestiscono una grande parte del traffico web italiano e migliaia sono i consumatori e gli operatori economici che dal blocco dei server stanno subendo un danno economico notevole».

Aruba S.p.a non è nuova ad incidenti bizzarri e fermi repentini dei propri server, un fermo di minore rilevanza si verificò il 6 ottobre scorso, a causa di errore umano, anche se inizialmente creduto imputabile al maltempo e Aruba se la cavò con poco danno, ma questa volta sembra che la class action non fermi nessuno.

Francesco Cappello

 

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